Caos migranti in Sardegna. Minacce al sindaco di Aritzo e sale la tensione nel CPR

ll primo a dare notizia delle minacce è stato il consigliere regionale del Pd, Roberto Deriu: «Esprimo piena solidarietà nei confronti del sindaco di Aritzo, Gualtiero Mameli, vittima di minacce in seguito allo stato di tensione provocato dalla notizia del trasferimento di un numero imprecisato di migranti da ben tre strutture dell’Ogliastra ad Aritzo – ha affermato – Condanno ogni atto minaccioso nei confronti del sindaco di Aritzo, in una comunità che si è distinta da anni per la sua capacità di essere ospitale e solidale ». Il consigliere regionale Dem ha detto inoltre di condividere «il disappunto del sindaco Mameli per la mancata consultazione in merito al trasferimento di migranti. Chiedo fermamente che venga fatta chiarezza rispetto al numero delle persone destinate ad Aritzo e al loro stato di salute – conclude Deriu – e mi auguro che le p. arti coinvolte possano mettere in campo il massimo impegno per giungere ad una soluzione utile».  Ugualmente solidarietà esprime tutto il pD della Sardegna.

Non si fermano, intanto,  gli sbarchi di migranti lungo le coste del sud Sardegna, nella giornata di ieri ne sono arrivati 34 e tra questi una donna. Quelli registrati tra ieri mattina e ieri notte sono in parte diversi dal solito.

Dieci algerini, infatti, sono arrivati a bordo di diversi barchini e un motoscafo con un motore fuoribordo da 150 cavalli sulla spiaggia di Chia, nel territorio di Domus De Maria. I migranti sono stati visti dai bagnanti allontanarsi a piedi e salire a bordo di un furgone, poi sparito dalla zona. Polizia, carabinieri e Guardia di finanza sono comunque riusciti a rintracciarli. Il motoscafo è stato sequestrato dalle Fiamme gialle. Altri due barchini con a bordo complessivamente 24 persone sono stati bloccati dalla Guardia di finanza vicino all’Isola del Toro e sono stati poi condotti al porto di Sant’Antioco.

Tutti i migranti sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza di Monastir dove saranno visitati, identificati e rimarranno in quarantena. Nel frattempo il clima è teso tra gli ospiti all’interno del Cpa di Monastir, anche a causa dei casi di positività al coronavirus accertati: alcuni di loro hanno fatto sentire la propria voce con urla udibili al di fuori della struttura.

La situazione viene tenuta costantemente sotto contro da polizia e carabinieri. Ieri, come già accaduto in passato, alcuni degli ospiti della struttura sono fuggiti. Si temeva fossero positivi, ma da quanto si apprende, è stato un falso allarme. Sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine.

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Sonia