Sigilli all’impianto di Magomadas. La Geco: “sconcertati, decisione drastica”

La– GECO, società che gestisce il trattamento dei reflui alle porte di Magomadas  ha ricevuto ieri il decreto di sequestro preventivo dell’impianto. “

«Prendiamo atto della decisione del Giudice che non condividiamo – ha dichiarato Bonifacio Angius, delle GECO srl –  in quanto fondata su presupposti errati, superando anche provvedimenti giurisdizionali. Siamo sconcertati per ciò che è accaduto ad un anno dall’inizio delle attività di indagine, nonostante la nostra fattiva collaborazione. Certamente dimostreremo la perfetta legittimità della nostra attività così come delle autorizzazioni in essere”. –

“Vorremmo però ribadire che il nostro ammendante compostato con fanghi non è un rifiuto. Il prodotto, infatti – ha precisato Angius – risponde e rispetta i parametri e i criteri previsti dalla normativa vigente.

“Fa riflettere il fatto che nei confronti della nostra impresa si sia scatenata una tempesta mediatica e giudiziaria, spesso alimentata da interferenze esterne anche politiche, mentre nessuno sembra essersi accorto che la totalità dei fanghi prodotti in Sardegna non viene lavorata e recuperata ma versata “tal quale” nei terreni agricoli secondo una discutibile pratica»”.

“«Rispetto alle emissioni odorigene, ci sorprende che la magistratura  – ha concluso Angius – prenda decisioni così drastiche affidandosi a discutibili singole osservazioni personali piuttosto che a rilievi e analisi a cui il nostro impianto viene periodicamente sottoposto da parte di enti terzi preposti che, per inciso, hanno sempre attestato la assoluta regolarità”. –
“Da imprenditori non possiamo che prendere atto dell’’ennesimo fallimento di un sistema, incerto e punitivo, che incomprensibilmente ostacola qualsiasi legittima iniziativa imprenditoriale, dispiace inoltre per i nostri operai e collaboratori che patiranno le incertezze conseguenti a tale provvedimento”».

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Sonia