Fibromialgia. Un termine ancora poco conosciuto, una patologia cronica ed invalidante che riguarda tutto il sistema muscolo scheletrico e che si manifesta con più’ di cento sintomi differenti.
Una vera e propria malattia, che colpisce tra l’1 e il 3% circa della popolazione mondiale, sopratutto le donne, catalogata come patologia reumatica di natura extrarticolare. Confusa talvolta con l’artrite, a differenza di questa non produce infiammazione interna o danni alle articolazioni perché la fibromialgia interessa il tessuto connettivo di tutto il corpo, in particolare proprio le strutture costituite da fibre: muscoli, tendini, nervi.
«Il 4 luglio scorso – hanno spiegato i componenti del Comitato Censimento Fibromialgici Sardi – abbiamo, ancora una volta, lanciato il nostro grido di aiuto come malati invisibili e lo abbiamo fatto, attraverso un dialogo-intervista, nella trasmissione in diretta facebook dalla pagina di “Feedback e Dialoghi”. Abbiamo dialogato con la senatrice Gaudiano, prima firmataria della proposta di legge numero 889 sulla fibromialgia e depositata in Parlamento e iniziato così un cammino di collaborazione che speriamo sia fruttuoso per tutti, in previsione di una prossima approvazione della legge a livello nazionale.
Chi soffre di fibromialgia – ha precisato il Comitato – sa quanto sia difficile vivere con il dolore cronico e diffuso tutti i santi giorni e non avere mai un riposo vero e sa anche, purtroppo, quanto è ancora più difficile essere invisibili per tutti e continuare a passare per visionari o malati immaginari e quando questo succede in famiglia è ancora più doloroso.
Organizziamo eventi per informare le persone, anche se molti non vogliono farlo, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni a darci finalmente ascolto. Vogliamo ancora una volta, denunciare lo stato delle cose .
Questa è la situazione sarda: una legge, la n. 5 del 18 gennaio 2019, approvata e mai attuata. Tutto questo lo riteniamo semplicemente vergognoso – concludono i rappresentanti dei Fibromialgici Sardi – per cui, a nome degli oltre 2000 pazienti sardi , di nuovo oggi gridiamo con forza: basta proclami! È giunta l’ora che il grido di chi sta male venga ascoltato! È per questo che chiediamo ancora una volta, in primis alle Istituzioni e alla Regione Sardegna, di mettere una mano sulla coscienza e l’altra sul cuore e finalmente attuare la legge già esistente».