Cig in deroga. Arrivano i primi bonifici, Zedda: “ai sardi abbiamo detto la verità”

Sonia

Cig in deroga. Arrivano i primi bonifici, Zedda: “ai sardi abbiamo detto la verità”

venerdì 08 Maggio 2020 - 17:28
Cig in deroga. Arrivano i primi bonifici, Zedda: “ai sardi abbiamo detto la verità”

L'assessore al Lavoro Alessandra Zedda

«I beneficiari della cassa integrazione in deroga hanno iniziato oggi a percepire i primi bonifici. Lo ha dichiarato, citando fonti Inps, l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda che oggi ha fatto il punto sull’iter del pagamento degli indennizzi, a partire dalle domande determinate dalla Regione.

«Secondo la nostra road map – ha annunciato – dovremmo portare a termine la lavorazione delle istanze entro il 15 maggio».

Ad oggi, delle 13.911 pervenute, la Regione ha decretato 5.961 domande di altrettante aziende (12.600 i lavoratori interessati) e impegnato 22,4 milioni di euro. Sono invece 9.500 le richieste in fase di lavorazione.

«Come Regione Sardegna abbiamo scelto un sistema informativo che è in grado di offrire un prodotto di qualità – ha spiegato l’assessore – questo ci consente di trasmettere all’Inps pratiche ben istruite, così da facilitare il passaggio dell’Istituto, fino al mandato di pagamento ai beneficiari». Zedda ha ripercorso le polemiche che hanno caratterizzato fino a ieri i rapporti dell’assessorato del Lavoro con il Governo, in particolare con la sottosegretaria del Mise Alessandra Todde, e l’Inps (APPROFONDISCI).

«Tra i dati delle Regioni e quelli dell’Inps c’è un disallineamento temporale – ha chiarito la vicepresidente della Regione – lo ha dichiarato in Conferenza delle Regioni anche il presidente Bonaccini: i dati Inps pubblicati non sono coerenti con il lavoro delle Regioni». L’assessore però non si è scagliata contro l’Istituto. Piuttosto ha giudicato inammissibili «gli atti di bullismo e di prevaricazione delle competenze e dell’indipendenza delle Regioni rispetto al Governo, da parte di chi ha utilizzato dati imprecisi per fare meri attacchi politici, cercando di mettere alla gogna la Sardegna e la Sicilia». Oltretutto, «i dati sulle determinazioni delle Regioni non sono nella disponibilità di chi ha parlato, solo la Sardegna può citare numeri relativi alle determinazioni che assume, e per questo ricorreremo a vie legali».

«In ogni caso, ha concluso l’assessora, “l’effetto ottenuto è stato solo la creazione di una grande allergia sociale, noi abbiamo a cuore i diritti dei cittadini e intendiamo rassicurare i sardi perché quello che abbiamo raccontato è la verità».

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