Gli Emirati Arabi in tempi di Covid vanno alla conquista di Marte

Che l’uomo stia cercando di arrivare su Marte non è un segreto, forse però a tutti non è noto che si stanno ottenendo validi risultati per il raggiungimento di questo obiettivo. Uno dei paesi interessati alla corsa verso Marte sono gli Emirati Arabi Uniti.

La loro sonda chiamata Hope è arrivata in Giappone, nazione da cui dovrebbe avere luogo il lancio, con diversi mesi di anticipo, ciò a causa delle difficoltà di circolazione derivanti dalla pandemia Covid 19. Il trasferimento anticipato di tecnici, equipaggio e veicolo spaziale è stato deciso proprio per evitare problemi e nel caso poterli affrontare energicamente in loco. Questa sarà la seconda volta che gli Emirati Arabi Uniti lanceranno una missione dal centro spaziale giapponese Tanegashima. KhalifaSat, il primo satellite costruito al 100% dagli Emirati, è stato lanciato dal centro nel 2018.

Malgrado le difficoltà, i preparativi per il lancio sono continuati e i responsabili ritengono di poter completare il progetto a luglio, infatti, vi è una finestra di lancio dal 14 luglio al 3 agosto, periodo durante il quale la sonda dovrebbe decollare.

Hope è stata costruita da un team di 150 ingegneri, ricercatori e scienziati degli Emirati presso il Mohammed bin Rashid Space Center (MBRSC) in collaborazione con tre università statunitensi.

La sonda è stata sviluppata in meno di 6 anni, invece dei 10 previsti in origine, e a metà del costo, il progetto è stato finanziato dall’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti. Sviluppata negli Stati Uniti, la sonda è arrivata negli Emirati Arabi Uniti un paio di mesi fa ed è stata ospitata presso i locali del MBRSC.

L’obiettivo della missione è studiare l’atmosfera superiore e inferiore del pianeta.

Ci vorranno dai sette ai nove mesi affinché Hope raggiunga l’orbita marziana e il suo arrivo dovrebbe coincidere con il 50 ° anniversario della fondazione del paese del Golfo. Per il paese sarebbe quindi un motivo di orgoglio se la missione riuscisse.

Se posizionato correttamente nell’orbita marziana, sarà la prima sonda spaziale ad avere una visione globale del Pianeta Rosso visto il suo posizionamento in alta quota.

Oltre agli Emirati Arabi Uniti anche altri paesi stanno cercando di organizzare missioni spaziali che possano permettere di raggiungere il pianeta. Gli americani ad esempio entro lo stesso mese di luglio dovrebbero lanciare in orbita Mars 2020, progetto portato avanti dalla NASA. La Cina, altro temibile concorrente spaziale prevede di lanciare il suo orbiter su Marte quest’estate.

In conclusione la corsa allo spazio e al pianeta Rosso sembra appena iniziata ma può già vantare numerosi e validi progetti di attuazione.

Emanuela Locci

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Sonia