Manifestazione a Macomer contro l’istituzione del CPR. Una cinquantina di persone, provenienti da varie parti della Sardegna, si è data appuntamento in città, presso il campo sportivo di Sertinu, decise poi a marciare verso l’ex carcere che, proprio in questi giorni, ha aperto le porte ai primi ospiti del Centro per il Rimpatrio. Non appena però il gruppo si è mosso, inalberando striscioni e gridando slogan, un funzionario di polizia ha loro notificato che, non avendo richiesto l’autorizzazione, il corteo non poteva svolgersi e sarebbe stato interrotto.
La carovana quindi si è spostata in un percorso alternativo, camminando sui marciapiedi, per percorrere poi, un tratto del Corso, fino al Muncipio, per poi tornare indietro, fino a Sertinu, attraversando il sottopasso ferroviario. A tratti il corteo ha causato l’interruzione del traffico, ma con il supporto delle forze dell’ordine, il disagio è durato pochi attimi. Alla manifestazione non ha preso parte il comitato No CPR Macomer (APPROFONDISCI).
Durante la sfilata del corteo è stato distribuito un volantino per spiegare lo scopo della manifestazione.
“I CPR- è scritto- servono per tenere i migranti in una condizione di inferiorità legale, terrore e si configurano come un non luogo dove le persone possono essere private della loro libertà senza che abbiano commesso alcun tipo di reato penale, a causa , principalmente del loro luogo di nascita. A oggi sono pochi i canali di ingresso legali e sicuri e che non è possibile ottenere permessi per ricerca di lavoro e quelli per ricongiungimento familiare vengono concessi con il contagocce, fattori che, ancora secondo il volantino, costringono le persone ad emigrare illegalmente”.
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Pier Gavino Vacca
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solidarietà a questi cittadini coraggiosi che manifestano tutto il loro dissenso contro politiche dissennate d'odio nei confronti del diverso e degli ultimi. Le migrazioni vanno sapute governare, non represse. Mi dispiace che un governo che si professa progressista (Conte 2) non abbia abrogato le norme illiberali e oscurantiste del Conte 1 (dettate da Salvini).