Macomer. Tra le polemiche apre ufficialmente il CPR

Sonia

Macomer. Tra le polemiche apre ufficialmente il CPR

domenica 19 Gennaio 2020 - 19:47
Macomer. Tra le polemiche apre ufficialmente il CPR

La struttura del CPR (foto Cronache Nuoresi)

Tra le polemiche a Macomer, domani,  apre ufficialmente il CPR, la struttura che ospiterà, nei locali dell’ex carcere, gli extracomunitari arrivati in Italia senza permesso, in modo tale da essere identificati e rispediti nel loro paese di origine.

Il CPR apre dopo i lavori di adattamento che “dovrebbero averlo trasformato” in una struttura di accoglienza, seppure sorvegliata. La gestione è stata affidata ad una società svizzera, la Ors, che si è aggiudicata l’appalto. L’edificio, la cui sorveglianza è già iniziata, ospiterà, almeno nei primi tempi, una cinquantina di persone. Non si sa invece quante persone potranno lavorarci e quante saranno assunte a Macomer.

La sua apertura  non ha mancato di suscitare discussioni e polemiche. L’opinione pubblica si è divisa a seconda delle convinzioni sul tema dell’accoglimento di emigrati. In città hanno avuto esito positivo alcune accoglienze realizzate il sistema dello SPRAR, mentre non è apparso altrettanto gradita la prospettiva di un CAS, ( Centro di Accoglienza Straordinaria), che pare si volesse realizzare nell’ex Motel,  che avrebbe dovuto accogliere gli immigrati, prima di una definitiva collocazione. Il CPR è stata un’opportunità accolta favorevolmente dall’attuale amministrazione, in particolare dal Sindaco Succu, che vedeva, la possibilità di riutilizzare uno stabile abbandonate e creare posti di lavoro.

Un altro argomento che ha tenuto banco tra l’opinione pubblica macomerese è stata la questione sicurezza.  A ciò l’Amministrazione comunale ha  risposto che la città sarebbe stata sorvegliata in maniera adeguata nonché illuminata a sufficienza, specialmente nelle vicinanze della struttura. L’ex carcere ha ospitato, a suo tempo, pericolosi criminali e terroristi islamici. Tra questi ultimi gli attentatori della metropolitana di Londra.

Nel frattempo si è formato un comitato “No CPR” che fa riferimento a episodi drammatici accaduti in altre strutture simili nella Penisola, ribadendo il principio che l’assenza di permesso di soggiorno non è sufficiente a relegarli in quella struttura.

P.G. Vacca

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Un commento  - mostra commenti

  1. VORREI PRECISARE CHE BUONA PARTE DEGLI ARREDI ALL’INTERNO DEL CPR SONO STATI PROGETTATI E COSTRUITI DA UNA AZIENDA NUORESE
    CREANDO OCCUPAZIONE E BENESSERE PER I CITTADINI .,

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