“La misteriosa morte di Giulio Regeni e la politica”: gli studenti di Macomer si confrontano con l’ambasciatore egiziano

Tanto tuonò che …non piovve“…

Alla fine lo stesso ambasciatore egiziano Hisham Badr ha smorzato le polemiche dichiarandosi disponibile a rispondere a tutte le domande, anche la più spinosa su Giulio Regeni, che aveva provocato un dibattito arrivato alle stelle, dopo le indicazioni della dirigente Gavina Cappai, preoccupata di non sollevare problemi che andassero al di la della stretta motivazione del progetto “Adotta un’ambasciata”, della quinta E Classico.

La polemica, invece, è arrivata sulla stampa nazionale e ha provocato, oltre le rimostranze di alcuni politici locali, anche l’intervento di Nicola Frantoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana. Le osservazioni hanno avuto origine dal fatto che, dopo una rivoluzione che entusiasmò tutto il Mediterraneo, l’attuale regime di Al Sisi, frutto dell’abbattimento degli integralisti Fratelli Mussulmani, non brilla per liberalismo ed è stato denunciato anche da Amnesty international per la repressione e le torture sui dissidenti.

Sulla scomparsa misteriosa di Giulio Regeni, inoltre, non è ancora stata fatta luce. Durante il dibattito, l’ambasciatore, da perfetto diplomatico, ha appassionato l’uditorio spronando i giovani ad essere protagonisti del cambiamento, ad aprirsi alla bellezza delle differenze e al dialogo, ad apprezzare quello che oggi abbiamo di bello a cui si è arrivati per evoluzione di tutte le civiltà del Mediterraneo e non di una sola. Non sono mancati gli apprezzamenti verso la Sardegna e un riferimento ai Shardana; ha fatto cenno anche all’integralismo dichiarando che l’Egitto è l’attuale frontiera contro di esso e non è mancato  un cenno all’energia e alla politica, dopo la scoperta dell’enorme giacimento di gas da parte dell’ENI.

L’ambasciatore è, inoltre, anche presidente del consiglio di amministrazione del Word Food Program, una agenzia dell’ONU che si occupa di aiuti alimentari e perciò ha sentito la necessità di parlare degli immigrati e dell’Africa;  secondo Hisham Badr, infatti gli africani vanno “aiutati a casa loro”.

Su Giulio Regeni  il diplomatico si è espresso ripetendo quanto già detto nell’intervista e cioè che le autorità italiane sono state invitate in Egitto per proseguire le indagini ed accertare la verità. La fine arte oratoria e la capacità empatica dell’ambasciatore, ha affascinato tutto l’uditorio.

La quinta E, come spiega a nome della classe il rappresentante Antonio Marras, era partita dallo studio delle relazioni diplomatiche in genere; probabilmente una scelta diversa dell’Agenzia Global Action che ha formulato il programma “Adotta un’Ambasciata”, avrebbe tolto i giovani dall’imbarazzo.

Piergavino Vacca

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Sonia