Dorgali. Coppia di turisti piazza un letto sulla costa per osservare l’alba a Cala Fuili: sanzionati

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Dorgali. Coppia di turisti piazza un letto sulla costa per osservare l’alba a Cala Fuili: sanzionati

mercoledì 28 Agosto 2019 - 12:29
Dorgali. Coppia di turisti piazza un letto sulla costa per osservare l’alba a Cala Fuili: sanzionati

Il letto sul belvedere piazzato dai turisti a Cala Fuili

“Questa foto ritrae l’ennesima violazione delle regole da parte di persone che sostengono di amare il nostro territorio, ma non lo rispettano. Al loro risveglio sono stati giustamente multati per campeggio abusivo, nonostante le loro proteste. Non tolleriamo che le regole imposte a tutela dell’ambiente e del decoro non vengano rispettate. I visitatori sono sempre i benvenuti da noi, ma pretendiamo da loro un comportamento adeguato e corretto”.

Così gli amministratori di Dorgali sulla propria pagina social, alla scoperta dell’ennesima violazione del loro territorio.

Lunedì scorso, per osservare l’albeggiare del sole sul mare, una coppia di turisti in vacanza in Sardegna ha pensato bene di allestire la propria camera da letto all’aperto, con vista sulla spiaccia di Cala Fuili, piazzando un materasso in stile giapponese su una piazzola di fianco alla strada. Per loro è scattata la sanzione da parte della Polizia municipale del paese, giunta sul posto dopo le segnalazioni di diversi automobilisti increduli.

Pronta le reazione del comune. «Non siano soliti fare queste cose – chiarisce l’assessore ai lavori pubblici Cipriano Tendas Mele – ma questa volta è stato superato il limite. C’è una legge regionale che vieta campeggio libero. E sono tanti gli episodi che ci costringono a elevare sanzioni per questo tipo di violazioni».

«Di solito non pubblichiamo tutte le sanzioni – commenta il sindaco di Dorgali, Maria Itria Fancello  – perché non lo riteniamo in generale un “bel messaggio” da trasmettere e perché si cerca sempre di tutelare la privacy anche di chi sbaglia, ma questo materasso piazzato in uno dei posti più panoramici di Cala Gonone, era un caso talmente eclatante da meritare una reazione pubblica».

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