“Sorres de mare”: Sardegna e Corsica unite in un canto d’amore

Salvatore

“Sorres de mare”: Sardegna e Corsica unite in un canto d’amore

martedì 27 Agosto 2019 - 16:46

Il progetto “Sorres de mare” nasce dall’amore fra due terre, la Sardegna e la Corsica, due isole tanto vicine fin quasi a sfiorarsi, divise solo da 9 miglia marine e da confini di stato, ma che tanto hanno in comune a livello storico, culturale e linguistico.

Luca Tilocca

Luca Tilocca in una sua esibizione

Luca Tilocca, musicista e ideatore del progetto, ce lo racconta nel dettaglio:

«L’amore per la Corsica – racconta Luca Tilocca – mi è stato trasmesso fin da piccolo da mio nonno. Si chiamava Francesco Tilocca ed era di Putifigari, in provincia di Sassari. Aveva visto per la prima volta l’isola durante la seconda guerra mondiale, impegnato come militare di truppa, e ne era rimasto affascinato. Mi descriveva una Corsica dai paesaggi incontaminati e mi raccontava, in particolare, delle sue vicende a Bonifacio, perla del Mediterraneo e cittadina che sorge su falesie a strapiombo sul mare, e dove il tempo sembrava essersi fermato al periodo della Repubblica marinara di Genova, che ne edificò le mura e la cittadella

«La Corsica e la Sardegna – prosegue Tilocca – vennero chiamate dai Greci, la prima con il nome di Callista (la più bella), e la seconda con il nome di Ichnos ( impronta). La leggenda narra che il Signore, dopo aver faticato tanto per la creazione del mondo, prima di riposarsi trovò un mucchio di pietre granitiche e basaltiche; le sparse sull’esteso solitario e limpido mare ad ovest del Tirreno; premette poi il suo piede calzato sui ruvidi sassi e, sollevatolo, guardando compiaciuto il risultato del suo estro (quell’orma impressa), esclamò dicendo: la chiamerò Ichnusa. Il grande amore di mio nonno per la Corsica, e la nostalgia e il desiderio di rivederla, facevano tenerezza. Il suo sogno (non realizzato purtroppo), ha spinto me e la mia anima interiore a mettermi in atto per lui e lavorare a un progetto che vuol essere un omaggio a queste due isole di paradiso e a mio nonno».

Michele Pio Ledda ha scritto la parte del testo della canzone in lingua sarda caricando le parole di significati che sanno di magia ed emozionano. Ledda, come sempre, con la sua maestria sa stupire per la capacità di comprendere e di rendere il progetto come nelle intenzioni. Jean Do Leca ha scritto la parte del testo in corso, manifestando l’amore che sente per la sua terra e per la “sua sorella di mare”: la Sardegna.

«Ringrazio tanto Jean per la pazienza e l’impegno dedicato al nostro progetto comune, nonché il gruppo Canta u populu corsu, persone fantastiche che cantano in tutto il mondo portando sempre nel cuore l’amata terra corsa. Il canto, che è una poesia profonda, parte dalla Barbagia, precisamente dalle cime del Supramonte da dove “ Sa vohe” di Antonello Catgiu, uno dei Tenores Untana Vona di Orgosolo, trova la giusta atmosfera per iniziare i versi di un inno che, da subito, rivela amore e forte legame affettivo per “la sorella di mare” minore: legame che nessuno potrà mai recidere. Gabriele Oggiano, vivendo a Badesi (SS) e trovandosi la Corsica perennemente davanti a sé, riesce magistralmente a fondere, grazie alla sua grande esperienza musicale, le culture musicali polifoniche più antiche dei due popoli: il canto a tenores del popolo sardo e il cantu a paghjella corso, che ha voci simili al “cantu di Gaddhura”. Tante cose ci uniscono e qualcosa ci divide, forse un confine immaginario di stati, ma più di tutto io credo che Sardegna e Corsica siano orgogliosamente e indissolubilmente legate e unite sotto la stessa bandiera dei mori. Ringrazio Stefano Pinna per aver suonato le launeddas. Emozionanti le riprese dalla vetta del nuraghe che mi hanno fatto sentire più sardo di prima. Ringrazio il paese di Ottana che, con le magnifiche maschere e i rituali dei suoi Boes e Merdules, mi hanno fatto sentire il fascino della Sardegna di un tempo, trasportandomi verso il loro mondo e indietro nella storia, come in un film.

Il video di “Sorres de mare”

Autori del testo: Michele Pio Ledda E Jean Do Leca

Musica: Luca Tilocca

Narrato iniziale della poesia: Antonello Catgiu

Narrato finale della poesia: Nicola Pira

Arrangiamenti: Gabriele Oggiano

Musicisti: Gabriele Oggiano, Uccio Soro, Stefano Pinna

Componenti di Canta u populu corsu e dei Tenores Untana Vona di Orgosolo: vohe: Antonello Catgiu, mesu vohe: Sandro Mozzone, hontra: Nicola Crissantu, bassu: Giuseppe Rubanu, voce narrante: Tziu Nicola Pira

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