Redentore 2019: colori e fede nella festa più importante di Nuoro

Sonia

Redentore 2019: colori e fede nella festa più importante di Nuoro

lunedì 26 Agosto 2019 - 10:01
Redentore 2019: colori e fede nella festa più importante di Nuoro

Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Simone Littarru)

Doversi la Statua del Divin Redentore collocare sopra una vetta del nostro Ortobene, il quale –  tenuto conto delle condizioni richieste – si ritiene il più adatto, perché prospiciente la città, amenissimo, di facile accesso e dominante un vastissimo orizzonte
Comitato locale sardo per la Statua del Redentore
Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Leonardo Moro)

Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Leonardo Moro)

Da allora si ripete con immutato fascino la grande festa del Cristo Redentore. Quest’anno, come avviene ormai dal 1964 quando furono separati i riti religiosi da quelli civili, la ricorrenza storica del 29 agosto è stata preceduta, domenica 25, dai festeggiamenti civili: la sfilata dei costumi della Sardegna e il festival regionale del folclore.

Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Leonardo Moro)

Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Leonardo Moro)

Alle 10.00 ha preso il via la sfilata dei 60 gruppi in abito tradizionale, seguiti dalla banda della Brigata Sassari. In apertura il folto gruppo spontaneo composto dai tanti nuoresi che hanno voluto essere partecipi a rendere omaggio della propria città al Principe della Pace.
Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Simone Littarru)

Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Simone Littarru)

I gruppi di Nuoro presenti quest’anno sia in sfilata che sul palco del festival sono stati: il Coro Nùgoro Amada, il Gruppo e Coro Amici del Folclore che quest’anno compie 50 anni di attività, il Gruppo Ortobene, il Gruppo Saludos, il Tenore Populos Tenore Nugoresu .

Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Leonardo Moro)

Nuoro. Redentore 2019, abiti tradizionali (foto Leonardo Moro)

Se il percorso abbreviato taglia un po’ il clima di attesa, il bagno di folla in via La Marmora e al Corso Garibaldi regala l’emozione di esserci.
La fierezza dei costumi viene trasmessa anche al pubblico che sente di esser parte essenziale della manifestazione, il quale, interagisce,  partecipa e ringrazia.
Si respira il clima delle feste importanti, i gruppi, provenienti da tutte le parti dell’Isola, hanno offerto uno spettacolo unico, rinnovando  la presenza dell’anima sarda più autentica.
Nel ricordo dei tempi cupi ed efferati di fine Ottocento, il messaggio del Redentore è quello della rifioritura. Tramite la fede si è trovata la via della speranza, della luce e dei colori. In tempi moderni, occasioni di incontro gioviale e festoso come la festa di Nuoro, possono rappresentare la prova del rifiorire della nostra tradizione più pura.
Orgoglio e fede muovono le migliaia di costumi, l’incedere del carro a buoi detta il passo e richiama tutti alla lentezza delle solenni occasioni. Dalla tribuna assistono il Sindaco e gli amministratori, locali e regionali.
Ogni attimo è storia, è la storia di 119 anni di fede e tradizione, intere generazioni hanno condiviso le stesse emozioni e soltanto chi partecipa p«uò intuire da uno scatto, da un sorriso, da uno sguardo, l’intima profondità spirituale dei protagonisti.
Pensiamo alle mamme che preparano i bambini per la sfilata del Redentore: vivono un’emozione che intendono tramandare con la gioia della fede.
A chiusura della sfilata, come da tradizione, la bellezza: l’eleganza delle donne in costume in un’apoteosi di colori scintillanti accompagnata dalla palpabile emozione della folla e i cavalieri e amazzoni in groppa agli splendidi cavalli bardati con cura e maestria, coordinati dall’Associazione cavalieri e amazzoni di Nuoro.
Chi assiste vive momenti indimenticabili; una turista straniera, a voce alta: «the light of these colors has no equal, it’s magic!»  (La luce di questi colori non ha eguali, è una magia).
La sera, l’appuntamento è allo stadio Frogheri,  con lo spettacolo folcloristico condotto da Giuliano Marongiu. I gruppi folk del ballo sardo provenienti da tutta la Sardegna e quelli in rappresentanza della città di Nuoro, cori polifonici, tenores, gruppi di ballo e sonadores hanno allietato il numeroso pubblico con le note e le danze della musica tradizionale. Dal palco viene ricordata la figura di Piero Mattu, “su Re“, testimone del folclore e delle tradizioni popolari, scomparso qualche mese fa.
Adesso si va al 29 agosto con la processione e il solenne pontificale del Vescovo di Nuoro nel parco del monte Ortobene.
Leonardo Moro
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