Cani “giustiziati” per impiccagione a Budoni. Animalisti: “pastori impuniti per pene troppo lievi”

L’LNDC Animal Protection è pronta a presentare una denuncia contro i due allevatori, di 31 e 35 anni, che a Budoni hanno impiccato due cani per vendicarsi perché convinti che i due animali abbiano azzannato un loro agnello.

«Non c’è più rispetto per la vita, i valori morali sono ormai inesistenti, si agisce con violenza, con estrema cattiveria. L’essere umano sembra non sia più in grado di provare pietà» commenta Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection.

«Quand’anche le due cucciole avessero davvero morso l’agnello dei due pastori, si trattava di cani che facevano i cani purtroppo. I due mostri però, invece di chiedere eventualmente i danni al proprietario, hanno pensato bene di farsi ‘giustizia’ da soli condannandole a morte, applicando una legge del taglione degna di un paese medievale, non certo di un Paese civile del terzo millennio».

«Il problema – conclude – è che questa gente si sente impunita perché, secondo le attuali leggi, chi uccide un animale per crudeltà e senza necessità rischia al massimo due anni di reclusione. Una pena che, in assenza di altri precedenti, si risolve sempre con un nulla di fatto e quindi gli assassini restano a piede libero».

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Salvatore