Napoli. Sarebbe durata ore l’agonia del piccolo Giuseppe steso sul divano e curato con una pomata

Sarebbe durata ore, due, forse tre, l’agonia del piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni picchiato e bastonato a morte a Cardito domenica scorsa dal patrigno, Tony Essobti Badre, 24 anni. È quanto emerge, come riporta il Corriere della Sera, dai primi risultati dell’autopsia effettuata ieri sul corpo del bambino. Il piccolo, dopo essere stato preso a calci e pugni e picchiato con una scopa, che si è spezzata sotto il peso dei colpi, è stato ore sul divano, agonizzante. Da quanto si apprende, la madre e il patrigno, che lo aveva appena pestato, hanno cercato di fare qualcosa per lenire le ferite: hanno tamponato il sangue con uno strofinaccio, poi hanno spalmato una pomata sul volto tumefatto.

Intanto Tony Essobti Badre resta in carcere. Ieri il gip del Tribunale di Napoli Nord ha convalidato l’arresto per i futili motivi per i quali è stato commesso l’omicidio. Ieri, davanti al giudice, il 24enne si è lasciato andare e ha raccontato tutti i particolari della tragedia. Ha ammesso di aver perso la testa dopo aver scoperto che i bambini – Giuseppe e sua sorella maggiore, finita in ospedale – avevano distrutto alcuni mobili della camera da letto e di averli colpiti non solo con calci e pugni, ma anche con una scopa. Il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli ha fatto visita ad Essobti in carcere, a Poggioreale, dove è detenuto in isolamento: “Chiede perdono e piange” ha fatto sapere il consigliere regionale.

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Sonia