“Le Domus de Janas patrimonio dell’umanità?” Un convegno alla biblioteca Satta

La Biblioteca Satta, l’Assessorato Regionale ai beni culturali e il Cesim organizzano per il 26 ottobre, un convegno dal titolo “Le domus de Janas decorate : patrimonio dell’Umanità?” All’evento parteciperanno specialisti di chiara fama delle Università di Cagliari, Sassari, Milano e Malta, oltre che esperti delle soprintendenze.

La Convenzione UNESCO del 1972 sulla protezione del patrimonio culturale e naturale tende ad assicurare una specifica tutela ai beni culturali di “valore universale eccezionale” prevedendo l‘iscrizione di questi beni in un’apposita Lista del patrimonio mondiale. Secondo quanto precisato dal Comitato del patrimonio mondiale, il fatto che questi beni costituiscano una testimonianza “unica” di una tradizione culturale o di una civiltà ormai estinte riveste a tale riguardo una particolare rilevanza.

In Sardegna, alla straordinaria ricchezza  di beni culturali che sicuramente soddisfano ai requisiti richiesti dalla Convenzione UNESCO non ha finora corrisposto un adeguato riconoscimento, nella  Lista del patrimonio mondiale, dell’eccezionale valore di questo patrimonio.  Soltanto il complesso nuragico di Barumini è stato iscritto nella citata Lista, mentre del tutto ignorati risultano gli altri beni culturali, in particolare quelli risalenti al periodo della Sardegna preistorica.

Il Convegno di studi dal titolo “Le domus de janas decorate: patrimonio dell’UNESCO?” si prefigge essenzialmente di sottolineare i negativi riflessi che questa situazione può avere sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale dell’isola. Nel riaffermare solennemente, con il contributo di autorevoli studiosi, che le domus de janas decorate, grotticelle funerarie artificiali scavate nella roccia, in uso in Sardegna tra la fine del V ed il III  millennio a. C. , rispondono ai requisiti richiesti dall’UNESCO, il Convegno di Nuoro  intende richiamare l’attenzione delle istituzioni e della pubblica opinione sul valore di questi beni, da tutelare anche in vista di un’auspicabile inclusione nella Lista del patrimonio mondiale.

L’identità della Sardegna, profondamente radicata nella sua insularità, risulterebbe significativamente rafforzata dal riconoscimento dell’eccezionalità di un patrimonio culturale troppo spesso dimenticato.

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Sonia