Sanità. La consulta Regionale di Diabetologia si dimette: “l’organismo non è mai stato operativo”

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Sanità. La consulta Regionale di Diabetologia si dimette: “l’organismo non è mai stato operativo”

lunedì 09 Luglio 2018 - 05:54
Sanità. La consulta Regionale di Diabetologia si dimette: “l’organismo non è mai stato operativo”

Difficoltà di accesso ai servizi sanitari e a usufruire dei nuovi dispositivi

Le associazioni che rappresentano i pazienti diabetici al tavolo della consulta Regionale della Diabetologia dal 5 luglio hanno presentato le dimissioni.

«La presa di posizione nasce con il preciso intento di interrompere una condizione che negli ultimi tempi aveva assunto contorni di estrema confusione al limite del paradosso e fortemente strumentale rispetto a obiettivi che nulla hanno a che fare con i bisogni dei pazienti» affermano i componenti Stefano Garau, Marcello Grussu e  Francesco Pili in rappresentanza delle associazioni Diabetici Sardegna, Aniad Sardegna e Diabete Zero.

Il Coordinamento denuncia un’attività inesistente. L’Organismo, reso operativo dall’attuale Giunta regionale una prima volta nell’ottobre del 2014 con la delibera 39/34, e, dopo la sua scadenza al 31 dicembre 2017, riattivato lo scorso 31 gennaio 2018 con il decreto n° 4, si è riunita cinque volte in quattro anni, una sola nell’intero 2017 e peraltro solo interlocutoria e l’unico documento approvato con delibera 46 dell’agosto 2016, ancorché nello spirito rappresentasse l’idea di risolvere la forte disparità di accesso alle cure nelle varie ASL Sarde, resta ancora oggi uno strumento applicato solo parzialmente e fonte di quotidiani conflitti tra i pazienti e gli Uffici Sanitari di riferimento.

«L’esposto che nei giorni scorsi una paziente ha presentato per denunciare la mancanza di risposte verso una legittima richiesta di accesso a un dispositivo per il controllo glicemico (purtroppo l’ennesima denuncia), segna l’evidente divario tra chi vive la malattia con preoccupazione ed attese di vedere soddisfatti bisogni reali di salute, e chi invece continua ad avere una visione anacronistica delle cose – evidenziano Stefano Garau, Marcello Grussu e Francesco Pili.. La modernità purtroppo non si misura con il numero di twitter che si generano ogni giorno, la vera modernità sta nel sapere esprime fondamentalmente la capacità di ascolto delle persone e nel riuscire a trovare le soluzioni più efficaci e razionali insieme ai vari portatori di interesse.  I temi?
Se si ha una visione di cosa sia il diabete e si ha veramente a cuore il benessere delle persone, non c’è che l’imbarazzo della scelta nel decidere di cosa occuparsi in modo serio ed efficace».

«In questi anni invece nonostante le numerose sollecitazioni che le associazioni hanno portato avanti con modalità istituzionalmente corrette, riconoscendo sempre ruoli ed autorevolezza ai destinatari delle segnalazioni (così non è stato nei nostri confronti), abbiamo assistito ad un crescendo di polemiche a volte sterili e solo rivolte a giustificare l’operato della propria azione politica con la solita autoreferenzialità mistificando purtroppo la realtà».

Gli ex operatori denunciano che nelle stesse ore infatti in cui ci si spendeva pubblicamente per aver reso disponibili ai pazienti sardi dispositivi innovativi per il controllo glicemico, dalla stessa Direzione Sanitaria dipendente dall’Assessorato piuttosto che direttamente dalla ATS Unica, venivano rilasciati atti esattamente opposti e contrari che bloccavano e bloccano tutt’ora l’accesso ai quei dispositivi. Con analoghe modalità di veto si impedisce l’inserimento nel prontuario di insuline di nuova generazione, impedendo ai diabetologi di poter prescrivere il farmaco e ai pazienti di poterne sfruttare i benefici.

«Auspichiamo pertanto una presa d’atto sulle responsabilità oggettive che determinano un intollerabile stallo, e una reale e seria programmazione di interventi ed attività per il benessere degli oltre 100.000 diabetici sardi che di tutto hanno bisogno tranne che di essere presi in giro».

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