Lingua blu: in arrivo dalla Regione altri 4,7 milioni per aziende

Per ogni animale morto nel 2017 pronti 50 euro

Cinquanta euro di indennizzo forfettario per ogni capo ovicaprino morto a causa dell’epidemia della blue tongue e 3 euro per ogni capo presente in azienda alla dichiarazione della sede di focolaio, per compensare le misure sanitarie imposte agli imprenditori nel prevenire il propagarsi della malattia.

È quanto previsto dalle nuove direttive approvate oggi dalla Giunta, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, per gli aiuti alle aziende zootecniche stanziati nel fronteggiare i danni causati dalla febbre catarrale degli ovini nel corso del 2017. Con una disponibilità totale di 4.771.250 euro si interverrà quindi sui circa 36mila capi morti e sugli 850mila capi coinvolti nei focolai.

Il provvedimento licenziato oggi dall’Esecutivo è frutto delle interlocuzioni seguite in questi mesi con i diversi portatori di interesse e concluse con l’ultimo tavolo verde dove le associazioni di categoria agricola hanno condiviso, all’unanimità, le modalità di intervento.

Ancor prima di approdare in Giunta e sul tavolo dell’Assessorato le direttive erano già state discusse e approvate in Commissione attività produttive del Consiglio regionale. Il calcolo forfettario dei 3 euro a capo presente nelle aziende sede di focolaio – spiegano dalla Regione – è stato previsto soprattutto per fronteggiare le maggiori spese che gli imprenditori hanno dovuto sostenere nell’acquisto di medicinali per il trattamento degli animali infetti e di repellenti per limitare la circolazione degli insetti vettore all’interno degli ambienti di ricovero in cui sono state detenute le greggi. Il calcolo forfettario a capo tiene inoltre conto del calo delle produzioni e delle restrizioni alla movimentazione degli animali che hanno generato un aggravio nei costi alimentari causati dall’impossibilità di spostare gli animali verso i pascoli.

L’integrazione forfettaria dei 50 euro a capo morto ha invece l’obiettivo di contribuire alla ricostituzione del patrimonio zootecnico aziendale perduto a seguito della malattia. L’aiuto è concesso a condizione che le aziende interessate abbiano applicato tutte le misure imposte per impedire la diffusione della malattia e che, in particolare, abbiano atteso agli obblighi di vaccinazione disposti dalla normativa regionale per tutti i capi presenti, fatte salve le esclusioni e le limitazioni disposte negli allevamenti dall’Autorità sanitaria.

Gli aiuti sono erogati direttamente dai Comuni interessati, ai quali saranno presentate le istanze di aiuto. I Comuni provvederanno all’accertamento della sussistenza dei requisiti per l’erogazione ed alla liquidazione delle somme, mentre l’Assessorato dell’Agricoltura trasferirà a ogni Comune le risorse necessarie per i pagamenti alle aziende aventi diritto. Hanno titolo a presentare la domanda di aiuto il proprietario o il detentore degli animali il cui allevamento sia stato dichiarato sede di focolaio di Blue tongue entro il 28 febbraio 2018. La domanda dovrà essere inoltrata al Comune nel quale è censito l’allevamento a partire dalla data che sarà stabilita con un prossimo avviso.

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Salvatore