Delitto Monni -Masala: 30 giovani indagati per favoreggiamento. Avrebbero omesso di dire la verità

Quasi tutti gli indagati appartengono al comitato del Carmelo

L’ipotesi di reato per tutti è favoreggiamento: avrebbero omesso di dire la verità agli inquirenti durante gli interrogatori.

Sono trentuno  gli avvisi di conclusione indagini  notificati dalla Procura di Nuoro ad altrettante persone di Orune per il duplice omicidio di Gianluca Monni e Stefano Masala (nello specifico 16 ragazze e 15 ragazzi).

L’accusa per i giovani,  presenti la notte tra il 13 e il 14 dicembre 2014, nella sala da ballo del paese in occasione della festa Cortes Apertas, è quella di aver omesso fatti importanti.

Durante la festa si è scatenata la rissa all’origine all’omicidio di Gianluca Monni, lo studente di 19 anni, ucciso mentre aspettava il bus per andare a scuola l’8 maggio 2015.

Aver taciuto su come sono andate le cose quella sera,  per gli inquirenti avrebbe agevolato  Paolo Enrico Pinna, 19 anni di Nule – condannato in primo e in secondo grado a 20 anni di reclusione per l’omicidio dello studente e per quello di Stefano Masala, scomparso la sera prima dell’omicidio e mai rientrato a casa – e il cugino  Alberto Cubeddu, 22anni di Ozieri, ugualmente  a processo a Nuoro per i due omicidi.

La maggior parte degli indagati sono i componenti del comitato del Carmelo, che ha organizzato la festa nella sala da ballo del paese. L’8 marzo riprende il processo in Corte D’assise a Nuoro a carico di Cubeddu.

© Tutti i diritti riservati

Share
Published by
Sonia