INPS di Macomer a rischio chiusura. Orrù chiede l’intervento della Regione

La chiusura dell’INPS di Macomer è nell’aria da mesi. La decisione sullo stop alle attività, sospesa lo scorso novembre, torna a far parlare con l’inizio del nuovo anno. Sull’argomento interviene ora il consigliere regionale del gruppo Sardegna Popolare, Marcello Orrù, che si rivolge al governatore della Regione, Francesco Pigliaru, e ai suoi alleati di governo.
«Mi rivolgo al presidente della Regione Francesco Pigliaru – spiega il leader del movimento Cristiano forza popolare – affinché avvii con urgenza un’azione decisa per evitare la chiusura della sede territoriale INPS di Macomer. Il centro del Marghine è un importante punto di riferimento geografico e amministrativo per i territori circostanti e i centri ivi ubicati».
La sede INPS di Macomer copre un bacino d’utenza di circa 40 mila abitanti, operando in un territorio che comprende il Marghine, la Planargia e il Montiferru. Troppo pochi secondo il ministero dell’Economia, che richiede un minimo di 60 mila abitanti per tenere aperte le agenzie territoriali.
«La decisione calata dall’alto – prosegue Orrù – non tiene conto delle distanze e dell’ampiezza dei nostri territori. Sarebbe letale se fosse confermata la soppressione della sede macomerese, che svolge una funzione essenziale e rappresenta un servizio fondamentale per i cittadini. In particolare per quelle fasce deboli della società, anziani e disoccupati, che sarebbero costretti a spostarsi a Nuoro per espletare le pratiche con conseguente dispendio di denaro e di energie».
Da qui l’appello del consigliere al capo dell’esecutivo regionale: «il presidente si faccia carico della questione e faccia pressione sul governo per chiedere il salvataggio delle sede INPS di Macomer. L’agenzia deve essere salvaguardata e sottratta alle politiche dei tagli ai servizi, una vera piaga sociale che Pigliaru e i suoi alleati non possono sostenere e avvalorare attraverso il silenzio».

Nei mesi scorsi anche il sindaco di Macomer, Antonio Succu, era intervenuto sulla questione, mostrandosi decisamente contrario alla paventata chiusura della sede INPS, che metterebbe a rischio anche 5 posti di lavoro

In città si teme l’ennesimo scippo che si aggiungerebbe alla chiusura della sezione distaccata del Tribunale di Oristano, della tenenza della guardia di Finanza, trasferita a Bosa, e dello smantellamento della Polizia ferroviaria nella stazione delle Ferrovie dello Stato.

Al piano di razionalizzazione mancano solo i decreti attuativi, che arriverebbero come una scure senza appello su un territorio già gravemente provato dalla crisi economica. In provincia di Nuoro, oltre a quella di Macomer, a rischio ci sono le sedi INPS di Gavoi, Siniscola e Sorgono, anch’esse prive del numero di abitanti richiesti dal ministero dell’Economia.

Sabrina Fara

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Sonia