Ottana. la Regione punta sulle start up per il futuro del polo industriale

Sonia

Ottana. la Regione punta sulle start up per il futuro del polo industriale

giovedì 14 Dicembre 2017 - 10:36
Ottana. la Regione punta sulle start up per il futuro del polo industriale

Cancelli chiusi a Ottana Polimeri (© foto S.Novellu)

Previsto l’avvio di operazioni di scouting con Invitalia e Mise

Operazioni di scouting per riavviare le produzioni di Ottana attualmente ferme. La Regione Sardegna punta sulla ricerca di nuove start up per dare un futuro al polo industriale in declino. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Francesco Pigliaru durante un incontro a Villa Devoto con il sindaco di Ottana Franco Saba e i presidenti della Provincia di Nuoro Costantino Tidu e del Consorzio industriale Piero Guiso. Presenti anche i capi di Gabinetto della Presidenza, Gianluca Serra, e dell’Industria, Simone Atzeni, e i rappresentanti dalle organizzazioni sindacali provinciali di Cgil, Cisl, Uil.

Nella riunione, richiesta dalla Provincia e convocata dalla Presidenza, il presidente Pigliaru ha proposto l’attivazione di una interlocuzione con Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, e il Ministero dello Sviluppo economico. L’obiettivo è quello di studiare i trend di mercato e le potenzialità offerte dalle imprese innovative di ultima generazione, così da far confluire su Ottana nuovi investimenti che offrano nuove opportunità di lavoro.

Parallelamente, ha spiegato Pigliaru, saranno esplorate tutte le potenzialità di recupero e riutilizzo per avviare eventuali attività alternative, anche legate solo a parti del sito. Attenzione anche per la riqualificazione dei lavoratori in uscita dal sistema produttivo e all’insediamento di micro e piccole imprese soprattutto dell’agroalimentare.

Nel corso della riunione sono state illustrate anche le nuove proposte previste in Finanziaria, in discussione in Consiglio regionale, per il grande piano per il lavoro che mette a disposizione circa 127 milioni di euro: parte di queste risorse potranno essere utilizzate per le aree del nuorese, a tutela delle persone a rischio di esclusione sociale, cantieri diretti e politiche per l’occupazione.

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