Addio a Thomas Milian

Tomas Milian è morto ieri a Miami. L’attore, nome d’arte di Tomás Quintín Rodríguez Milián, era nato a Cuba, a L’Avana, il 3 marzo 1933.

Tomas Milian

L’attore è stato trovato ieri nella sua abitazione di Miami, alle 23 ora locale. La morte è avvenuta per ictus. Lo racconta la sua amica Monica Cattaneo. «La settimana scorsa – aggiunge -, l’ultima volta che ci siamo sentiti, mi chiedeva di riportarlo a Roma perché aveva deciso che voleva vivere a Roma gli ultimi anni della sua vita e morire nella città che aveva visitato l’ultima volta quando era stato premiato alla Festa del cinema di Roma».

La popolarità in Italia, dopo un inizio col cinema d’autore (da Maselli a Lattuada, Visconti, Pasolini, Antonioni, Lizzani, Fulci), per la serie del Monnezza e i polizieschi in cui era l’ispettore Giraldi.

Viveva da molti anni negli Usa ma era noto sopratutto in Italia dove, nonostante avesse lavorato con autori come Lattuada, Visconti, Pasolini, Antonioni, Lizzani e Fulci, era famoso per la sua partecipazione in western e nei film polizieschi dove impersonava l’ispettore Nico Giraldi e il poco onesto quanto romanissimo Sergio Marazzi, detto Er Monnezza.

Non si hanno ancora notizie dei funerali ma l’attore aveva espresso la volontà di essere cremato. La moglie era morta nel 2012, lascia il figlio Tommaso che vive a New York.

Cino Tortorella, in arte Mago Zurli’, con alcuni bambini

Morto a 90 anni anche Cino Tortorella (alias Mago Zurlì dello Zecchino d’oro)

Cino Tortorella, l’ex mago Zurlì che per tanti anni ha legato il proprio volto e la propria attività allo Zecchino d’oro, è morto oggi a Milano. A giugno avrebbe compiuto 90 anni. Autore e regista, era anche appassionato ed esperto di enogastronomia.

Cino Tortorella

A  Tortorella, nato a Ventimiglia, si legano ‘album dei ricordi’ famosi nella storia musicale dello Zecchino d’Oro, di cui fu promotore nel 1959 (da ’44 gatti’ a ‘Popoff’, da ‘Le tagliatelle di nonna Pina’ e ‘Il coccodrillo come fa?’). La storica rassegna di canzoni per l’infanzia, dal ’61 in onda all’Antoniano di Bologna, fu ideata in realtà da Tortorella due anni prima, su richiesta del Salone del bambino, alla Triennale di Milano, ma ebbe il lancio quando nacque la collaborazione con la Rai (e l’allora funzionario Umberto Eco) e con i frati bolognesi. Lo Zecchino ha portato il conduttore nel guinness dei primati nel 2002, perché ha presentato lo stesso programma per il maggior numero di anni. Una collaborazione che si è interrotta a fine anni Duemila per un contenzioso che lo vide contrapposto in particolare all’allora nuovo direttore (ora ex) dell’Antoniano, fra Alessandro Caspoli. In Rai Tortorella ha ideato ‘Chissà chi lo sa?’, trasmissione andata in onda per 12 anni e portata al successo da Febo Conti, il ‘Dirodorlando’ e ‘Scacco al re’, ed è stato anche colonna portante dell’emittenza privata, prima a Telealtomilanese, poi ad Antenna 3.

Nei primi anni Novanta ha realizzato ‘Bravo bravissimo’, condotto da Mike Bongiorno. Significative anche le sue esperienze nella letteratura all’insegna dei più piccoli: ha pubblicato libri di fiabe e ha collaborato con periodici per ragazzi, come Topolino e Il Corriere dei Piccoli. Nel suo nome è nata l’associazione onlus ‘Gli Amici di Mago Zurlì’, che persegue finalità di solidarietà operando nell’informazione e nella didattica, a tutela della salute e dei diritti civili dei bambini.

L’Antoniano «si stringe attorno alla famiglia di Cino Tortorella, che vogliamo ricordare con la sua calzamaglia azzurra mentre sorride immerso tra i bambini». Il 60/o Zecchino d’Oro, in programma in autunno, «sarà senz’altro occasione di ricordarlo nel modo migliore. Ideatore – ricorda l’Antoniano – di una trasmissione che continua ad andare in onda dopo sessant’anni, creando ogni anno un repertorio sempre più vasto di canzoni per l’infanzia, Cino fu anche promotore del Fiore della Solidarietà – oggi Cuore dello Zecchino d’Oro – progetto a sostegno dei più bisognosi che ogni edizione si accompagna al premio musicale, e che ancora oggi è attivo ogni giorno grazie al lavoro di Antoniano onlus».

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Sonia