Confartigianato, non si arresta la crisi del settore edile sardo: chiuse 297 imprese nel 2016

Persi oltre 6.500 posti di lavoro

Sardegna, alla fine dello scorso settembre, erano 18.442 le imprese che si occupavano di edilizia: quelle artigiane erano 10.559 (il 57,3%). Al terzo trimestre 2016 si è registrata una flessione del 2,1%, con la relativa perdita di 297 aziende (saldo tra aperture e chiusure). Preoccupante il calo registrato nell’occupazione: tra tutte le imprese del comparto (edili, impiantisti, installatori, progettisti e servizi) si è passati dalle 58mila unità del 2008 alle 40mila del terzo trimestre 2016. Solo nell’ultimo anno, tra diretti e indiretti, si sono persi oltre 6.500 posti di lavoro.

I dati sono stati presentati da Confartigianato Imprese Sardegna, durante il convegno regionale sullo stato del comparto edile nell’Isola, dal titolo “Il Sistema delle Costruzioni in Sardegna e le norme sul governo del territorio”. Il dossier elaborato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Sardegna che ha analizzato una serie di dati, provenienti da fonti diverse, dal 2008 a oggi.

Maria Carmela Folchetti (Presidente Confartigianato Imprese Sardegna), Stefano Mameli (Segretario Confartigianato Imprese Sardegna) e Giacomo Meloni (Presidente Regionale di Confartigianato Edilizia Sardegna), si sono poi confrontati con Cristiano Erriu (Assessore regionale degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica) sullo stato del settore e sulle prospettive e strategie della nuova legge urbanistica regionale.

L’intero comparto del “Sistema Casa” della Sardegna, che include tutte le tipologie d’imprese (artigiane e non) delle costruzioni, dell’impiantistica, dell’installazione, della progettazione e dei servizi connessi, alla fine del terzo trimestre 2016 assommava 22.701 imprese, in calo dello 2,2% rispetto al 2015. Di queste ben 13.612 (il 60,6%) erano imprese artigiane, anche queste in contrazione, nello stesso periodo, del -2,5%.

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Sonia