Soddu replica a Donatella Spano: “la verità è sotto gli occhi di tutti: ci avete abbandonato”

Soddu replica alla Spano, che oggi corregge il tiro e parla di “difetto di comunicazione”

«Il sistema di Protezione civile va avanti a pieno regime con tutti i mezzi in campo per riportare la situazione alla normalità. Ringrazio tutti coloro i quali si stanno adoperando in questo momento. Comprendo che sindaci e cittadini si trovino in una situazione di disagio: la situazione è eccezionale e provoca numerose criticità. Preciso però che l’allerta meteo è stata data per tempo e quindi tutti soggetti interessati avrebbero potuto arrivare meglio preparati seguendo le azioni previste dalle prescrizioni della Protezione civile e dai piani comunali che ogni amministrazione è tenuta a redigere».

Queste sono le dichiarazioni dell’assessore della Difesa dell’Ambiente con delega alla Protezione civile Donatella Spano rilasciate ieri, alle quali replica con stupore e disagio Andrea Soddu, il primo cittadino di Nuoro in qualità di presidente CAL Consiglio delle Autonomie Locali.

«La verità è sotto gli occhi di tutti, da un lato le nostre comunità, che con i mezzi disponibili fronteggiano un evento straordinario grazie al prezioso contributo di volontari e cittadini, dall’altro la Regione che si muove con lentezza annunciando interventi per larga parte disattesi. Mai come in questa occasione l’ente superiore prende nel vero senso della parola le sembianze di quel pachiderma inutile, costoso e soprattutto lontano dai bisogni delle comunità.
Mentre a Cagliari si facevano annunci che davano per risolte situazioni estremamente difficili e complesse, a Urzulei, a Fonni e in altri paesi dell’interno le amministrazioni provvedevano alla sicurezza e al conforto delle tante persone rimaste isolate e prive dei servizi essenziali. Mentre dall’assessorato piovono accuse di chissà quali negligenze, a Desulo sottolineano il paradosso che nel passato ha permesso di far arrivare in paese una task force ad abbattere dei maiali con solerzia cosa questa che manca quando bisogna salvare vite umane e attività produttive. Mentre nel capoluogo regionale si parla tanto e si fa poco, in Barbagia i cittadini spalano la neve con mezzi propri e gli imprenditori offrono sostegno e solidarietà»

«L’assessore Spano ha voluto ricordarci – conclude il presidente del CAL – che i comuni sono carenti di piani di Protezione Civile. Volevo informare l’assessore, qualora non ne fosse al corrente, che nei comuni non sono i piani a mancare ma i mezzi e le risorse. Mai come in queste occasioni i paladini dell’accentramento, fautori e difensori di riforme che stanno condannando le nostre comunità a sparire, possono toccare con mano le conseguenze delle loro scelte scellerate. Anziché essere indignati per il grido d’aiuto che arriva da zone dove è difficile persino partorire, siano felici per il raggiungimento del loro obiettivo primario: la desertificazione della nostra isola. Come CAL la nostra visione politica è opposta, puntiamo ad una diversa distribuzione delle risorse e delle strutture restituendo dignità ai piccoli centri».

«Nel cuore dell’emergenza si è creato un equivoco comunicativo, ma l’obiettivo era, al contrario, quello di sollecitare una maggiore unità di intenti per garantire una diffusione più capillare della cultura di protezione civile che è cultura di sicurezza dei cittadini e che si basa sulla reciproca collaborazione – risponde così l’assessore Spano.  Mai come in questi momenti siamo infatti vicini a chi viene colpito da simili calamità, eccezionali per i danni e i disagi che arrecano. Sosteniamo il grande lavoro degli amministratori locali, dei volontari e di tutti coloro che sono coinvolti. In queste ore, il direttore della Protezione civile Graziano Nudda è impegnato sul campo nelle zone di Fonni e Desulo. Il sistema dell’emergenza è composto da molti soggetti (Prefetture, Regione, Comuni) che operano in sintonia con la Protezione civile regionale. Al lavoro ci sono circa mille operatori di Forestas e 1200 volontari di protezione civile, oltre alle forze nazionali. Abbiamo 54 mezzi in movimento, a cui si aggiungono quelli statali. Adesso è fondamentale risolvere le criticità continuando a mettere al sicuro persone, animali e cose. In seguito, si procederà alla ricognizione dei danni, che speriamo siano il più limitati possibile».

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Sonia