Confronto tra Confindustria Sardegna Centrale e Pigliaru per una politica di sviluppo delle aree interne

Sonia

Confronto tra Confindustria Sardegna Centrale e Pigliaru per una politica di sviluppo delle aree interne

lunedì 17 Ottobre 2016 - 13:15
Confronto tra Confindustria Sardegna Centrale e Pigliaru per una politica di sviluppo delle aree interne

Un momento del Convegno a Fonni

Fiscalità di vantaggio, banda larga, videosorveglianza, scuola e infrastrutture

Francesco Pigliaru, Roberto Bornioli e gli altri relatori del convegno

Francesco Pigliaru, Roberto Bornioli e gli altri relatori del convegno

«Crediamo nelle zone interne e non ci arrendiamo allo spopolamento fisiologico. Questa è la posizione della Giunta e io sono qui per ribadirlo». Con queste parole il Presidente della Regione Francesco Pigliaru ha aperto il suo intervento al convegno intitolato “Un masterplan per le zone interne” a Fonni in occasione del convegno organizzato dalla Confindustria Sardegna Centrale.

Un confronto costruttivo e strutturale quello tra gli imprenditori rappresentati al tavolo da Roberto Bornioli e il presidente della Regione Pigliaru.

In una sala gremita di gente, Confindustria ha ribadito le proprie linee guida di sviluppo per le zone dell’interno ovvero puntare sulla fiscalità di vantaggio,  esenzione da imposte sui redditi e da IRAP al 100 per cento per cinque anni ed esonero del versamento contributi sulle retribuzioni per lavoro dipendente al 100 per cento per 5 anni e poi a scalare fino al 14° anno.

Un’altra nota dolente è stata quella delle infrastrutture: «Il Nuorese e l’Ogliastra continuano a presidiare l’ultimo posto nella classifica delle province italiane per dotazione infrastrutturale. ha ribadito Bornioli- Abbiamo poche infrastrutture e quelle che abbiamo sono in molti casi obsolete e andrebbero riqualificate. Il caso delle gallerie di Mughina e Pratosardo di questi giorni a Nuoro è eclatante. Pensiamo poi ai siti produttivi dei nostri paesi, le cosiddette aree PIP dove operano le imprese: sono i luoghi della produzione e del saper fare, in cui si sviluppa e si conservano la nostra manifattura e il nostro artigianato. Un’indagine di Confindustria eseguita su tutti i comuni del Nuorese e dell’Ogliastra ha rivelato una realtà paradossale: nei siti produttivi dei paesi mancano spesso lotti disponibili ma anche la banda larga, i depuratori, le linee telefoniche, l’acqua industriale e potabile»

Pigliaru invece ha ricordato che la Giunta regionale ha investito su un’idea progettuale dell’interno dell’Isola, ricordando i punti nevralgici della programmazione: «La dispersione scolastica è tra le priorità di questa Giunta, ha sottolineato. Degli 848 cantieri per l’edilizia scolastica in Sardegna, con un investimento di 150 milioni e molte possibilità di lavoro, tanti sono nelle zone interne. E poi con 50 milioni finanziamo 10 Scuole del Nuovo Millennio: moderne, accoglienti, proiettate verso il futuro. Sono un passo fondamentale per superare il frazionamento, unire i territori e far sì che i paesi si sentano come se fossero i quartieri di una città».

«Per la videosorveglianza, molto importante per la sicurezza, stiamo correndo per accorciare i tempi. È un progetto già molto avanzato, ma dietro le telecamere servono persone ed è un’organizzazione complessa che riassume bene il concetto di connessione – ha spiegato Pigliaru – , servono i vigilantes e una convenzione quadro con le Forze dell’Ordine, ma anche la banda ultralarga su cui far viaggiare le informazioni: è partita e coprirà 313 Comuni con particolare attenzione alle zone rurali. Poi il grande sforzo che si sta facendo per vincere la battaglia contro la peste suina: “la più grande sfida di sviluppo per le zone interne”».

Sulla possibilità di un assessorato dedicato il presidente ha risposto così a Confindustria: «non è quello che serve. Ancora una volta vale il concetto di connessione, anche tra assessorati che devono lavorare insieme unendo le forze su temi specifici».

Mentre è d’accordo sulla  fiscalità di vantaggio «come uno strumento, se decidiamo insieme che è effettivamente utile per arrivare al risultato, punteremo anche su quello. Ma ciò che conta davvero è capire quali siano le scommesse di sviluppo di questi territori che hanno, sull’agroalimentare, sulla cultura e sull’ambiente una risorsa e potenzialità straordinaria».

Il presidente della Regione ha poi fatto un quadro degli investimenti in atto in Sardegna, sottolineando gli oltre tre miliardi di euro del Patto firmato con il Governo: «tra riprogrammazione mirata delle risorse FSC, che in quanto tale ha permesso di non disperdere le risorse e di liberare cifre rilevanti, e risorse aggiuntive, contiene interventi importantissimi per queste zone soprattutto sul fronte delle infrastrutture, dalle strade al dissesto idrogeologico. Per il resto, basti l’esempio dei 200 milioni per l’agricoltura di precisione».

 «La Giunta regionale- ha ribadito Confindustria Sardegna Centrale- deve porre i cittadini e le imprese di questi territori al centro dell’agenda politica. Servono misure compensative che consentano un riequilibrio perché fare impresa a Fonni, o a Ovodda e Sorgono, non è come fare impresa a Cagliari o a Olbia».

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