La cifra è di quelle da capogiro: sei milioni di euro. A tanto ammontano infatti le fatture non pagate dal Comune di Nuoro per prestazioni, beni e servizi forniti nel 2015.
Lo denuncia il consigliere comunale Pierluigi Saiu che evidenzia un’azione poco trasparente da parte dell’amministrazione per verificare l’elenco delle fatture non pagate.
«Il dato è stato reso noto nel corso della seduta del Consiglio comunale del 22 dicembre scorso dall’assessore al bilancio ma sul punto c’è poca trasparenza. Il cinque ottobre scorso ho infatti presentato una richiesta di accesso agli atti relativamente all’elenco delle fatture non pagate ma a quella richiesta non è seguita nessuna risposta» evidenzia il Consigliere.
«In Comune nessuno ha potuto, oppure voluto, consegnare l’elenco delle fatture non liquidate. Sempre con riferimento ai tempi di pagamento, l’indicatore di tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni (che a norma di legge il Comune di Nuoro deve pubblicare sul sito internet) non è aggiornato all’ultimo trimestre 2015 e la pubblicazione del dato relativo al terzo trimestre è avvenuta con grave ritardo, soltanto a seguito di una sollecitazione pubblica da parte mia. In base ai dati disponibili, il Comune impiega quasi tre mesi per pagare una fattura. Il termine previsto dalla legge è però di trenta giorni e se a questo aggiungiamo che non sono state ancora pagate fatture per sei milioni possiamo dire che il Comune compra oggi e paga quando vuole. La situazione è allarmante, sia per i conti del Comune che per quelli dei fornitori».
Sai denuncia, infatti, lo stato di sofferenza di molte imprese viene infatti aggravato dai ritardi con cui l’amministrazione provvede a liquidare le fatture.
«Non è una situazione più sostenibile e non si può continuare a far finta di niente. Nei giorni scorsi alcuni esponenti dell’amministrazione in carica hanno parlato di risanamento dei conti. Non è così. Come in passato, purtroppo, anche il nuovo governo cittadino scarica sui fornitori le difficoltà del bilancio comunale. Il precario equilibrio dei conti continua a essere garantito attraverso il rinvio dei pagamenti. Piuttosto che affrontare con rigore il tema del risanamento, si preferisce non pagare o pagare con grave ritardo imprese, professionisti e fornitori, scaricando su di loro i costi di un bilancio in rosso. Non può certamente essere considerato in salute il bilancio di un ente che continua a portare avanti pratiche di questo tipo. E in tema di risanamento l’amministrazione in carica non ha ancora assunto decisioni rilevanti. La tanto decantata rinegoziazione dei mutui era stata fatta anche dalla precedente amministrazione. Sotto questo punto di vista, quindi, nessuna novità. Così come nessuna novità si è registrata in tema di debiti fuori bilancio. L’impegno a coprire quei debiti con la vendita di immobili non si è realizzato e si è dovuti ricorrere a un prestito di oltre tre milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti SpA. Insomma, per quanto l’orchestra sia nuova la musica è sempre la stessa» conclude il consigliere.
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