Piano Urbanistico: ultimo atto (forse)…

Dopo quasi vent’anni  è stato approvato il PUC

Un braccio di ferro tra maggioranza e opposizione hanno portato, dopo quattro ore di estenuante dibattito, battibecchi, risolini e battute sarcastiche, all’approvazione definitiva del piano urbanistico comunale.

Adesso la palla passa alla Regione e, se tutto procede secondo quanto stabilito dalle norme vigenti, sarà pubblicato sul Buras per poii procedere alla sua attuazione.

Lo strumento urbanistico che ha avuto esattamente vent’anni di gestazione ha avuto 24 voti favorevoli, un astenuto (Antonio Pirisi, Sinistra Futura), due contrari arrivati dai banchi di Idea Comune e il gruppetto dei dissidenti che hanno abbandonato l’aula composto da Pierluigi Saiu, Pietro Salis, Peppe Montesu e Marcello Seddone.

Per la maggioranza questo strumento darà nuovo impulso sociale ed economico alla città perché sono state svincolate diverse zone attraverso il sistema della perequazione e compensazione, si potrà edificare secondo un criterio ordinato e nel rispetto delle norme ambientali, si avranno più scuole, aree verdi e ci sarà la valorizzazione di punti come il nuraghe di Tanca Manna, che a detta di Bianchi, è il fiore all’occhiello di questa Amministrazione comunale.

La visione idilliaca è stata ridimensionata subito dalla minoranza consiliare, che ha contestato punto per punto la maggioranza e, definendosi come  l’inascoltata profetessa Cassandra, secondo loro questo non è l’ultimo round sul piano urbanistico e a breve si riporterà in aula.

L’intervento del Consigliere Fenu (© foto S.Novellu)

Un piano urbanistico asfittico, che non tine conto delle reali esigenze dei nuoresi, una crescita urbanistica eccessiva (si è calcolato che per il 2020 la popolazione sarà composta di 47 mila abitanti), nuovi istituti scolastici quando le scuole attuali hanno subito uno spaventoso sottodimensionamento e le nuove aree verdi rispetto a quelle già esistenti che non sono valorizzate quanto costeranno alla comunità? «Non ci si può basare sull’ottimismo ma sui dati reali» ha replicato all’unisono la minoranza.

I momenti più caldi della discussione sono stati raggiunti quando Montesu e Moro si sono punzecchiati a vicenda: «il vicesindaco – ha precisato Montesu – dimostra superficialità e poca conoscenza in materia urbanistica» immediata la replica di Moro: «i suoi commenti li tenga per sé, questo è uno strumento che è stato a lungo, vagliato e studiato e oggi abbiamo in mano uno strumento regolatore che sarà alla portata di imprese, famiglie e associazioni se solo lo vorranno. Tenga presente che noi siamo dalla parte deli cittadini».

Anche tra Lilly Mustaro (Idea Comune) e il sindaco Bianchi non è mancato il botta e risposta sul parco di Tanca Manna, in quanto il consigliere dell’opposizione ha accennato al fatto che la casetta a ridosso dell’area, un tempo destinata al custode, versa in uno stato di estremo abbandono ed è punto di ritrovo per i barboni. «Evidentemente, come minoranza consiliare non andate da tanto tempo a passeggiare al parco – ha ribadito Bianchi – quel luogo è diventato punto focale di tante iniziative dove sono stati investiti risorse e professionalità dell’Università di Bologna, del Comune e della Sovrintendenza. La struttura nominata non è in stato di abbandono, non è ricettacolo di rifiuti e le persone che ci vanno sono abitanti del quartiere che  vi trascorrono del tempo a giocare a carte e a conversare».

Sonia Meloni

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