Arrestato l'autista della 147 nella quale morì Roberto Coi

L’Alfa 147 nella quale ha perso la vita Roberto Coi subito dopo lo schianto

Le accuse: omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e resistenza a Pubblico Ufficiale

Per Salvatore Morittu, vent’anni oranese, questa mattina sono scattati gli arresti ai domiciliari a opera dei Carabinieri della Comapagnia di Nuoro e della locale Stazione di Orani, su ordine emesso dal GIP del Tribunale di Nuoro, dott. Mauro Pusceddu.

Per lui l’accusa è quella di omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il giovane, la notte dello scorso 13 novembre, si trovava alla guida dell’Alfa 147 quando una Volante della Polizia che effettuava un posto di blocco, insospettita dal passaggio dell’auto con a bordo i tre giovani, dopo un breve pedinamento per le vie del Capoluogo barbaricino, attivo sirena e lampeggiante, segnale inequivocabile di stop. I tre, invece, optarono per la fuga (da qui l’accusa di “resistenza a Pubblico Ufficiale”). Ne naque un’inseguimento, culminato nello schianto contro un albero in via Campania.

Nell’impatto, violentissimo, Roberto Coi, compaesano di Morittu e di Giuseppe Dessolis (l’altro passeggero) riportò lesioni talmente gravi da spirare dopo qualche ora di ricovero al San Francesco.

Se in un primo momento le cause della fuga erano apparse misteriose, il controllo dell’alcol test (al quale il giovane risultò positivo), fece accreditare la tesi secondo la quale, i tre di diedero alla fuga per evitare guai per guida in stato di ebbrezza.

La “bravata” ha invece dato esiti tragici e irreparabili, costando la vita all’amico.

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Sonia