Truffa ai danni dello Stato: chiuse le indagini preliminari sui dipendenti del Comune di Nuoro

Un fotogramma delle riprese effettuate dai Carabinieri

Dodici dipendenti del Comune indagati per Truffa continuata ai danni dello Stato o di altro ente pubblico

Finalmente un chiarimento ufficiale sulla vicenda dei dipendenti del Comune di Nuoro sorpresi nelle loro continue assenze dal posto di lavoro non documentate dalla timbratura dai badge personali.

La verità sulla vicenda è stata illustrata questa mattina nel corso di una Conferenza stampa dal colonnello Simone Sorrentino.

Ieri, giovedì 26 giugno 2014, i Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Nuoro hanno posto la parla fine alla fase preliminare della indagini con la notifica nei confronti di 12 dipendenti del Comune di Nuoro, 5 dei quali nei giorni precedenti l’interrogatorio di garanzia del Giudice per le Indagini Preliminari, erano stati sospesi dal servizio, a titolo cautelare, per 2 mesi.

L’avvio delle indagini risale al marzo 2013. Queste sono andate avanti fino al maggio dello stesso anno, scaturite da numerose segnalazioni di privati cittadini che riferivano di diversi impiegati comunali soliti allontanarsi dal posto di lavoro durante l’orario di servizio per questioni private.

Le attività dei Carabinieri, costantemente seguite dalla Procura della Repubblica di Nuoro, si sono avvalse dell’utilizzo di telecamere e di servizi di pedinamento, che da una parte hanno consentito di accertare il comportamento pienamente corretto della maggior parte dei dipendenti e, dall’altra, di individuare un’esigua minoranza che ha posto in essere condotte scorrette e truffaldine.

Un fotogramma delle riprese effettuate dai Carabinieri

Ai 12 indagati è contestato il reato dì Truffa continuata ai danni dello Stato o di altro Ente Pubblico. I filmati delle telecamere e le fotografie riprese nel corso dei pedinamenti hanno documentato che in più occasioni erano soliti allontanarsi dai rispettivi uffici in orario dì servizio senza permesso e senza procedere alla vidimazione obbligatoria del cartellino elettronico personale, risultando invece presenti sul posto dì lavoro. Durante le assenze questi sono stati sorpresi al bar, dal meccanico o in giro per la città con l’automobile privata a fare commissioni a titolo personale. Il periodo di assenza varia da pochi minuti a periodi ben più lunghi.

Nel corso della Conferenza stampa è stata ribadita, inoltre, l’estraneità alla vicenda delle due dirigenti chiamate in causa nei giorni scorsi da alcune testate giornalistiche regionali. Le dirigenti, in realtà, sono entrate a farne parte in maniera del tutto casuale: nell’aprile scorso, infatti, nelle stanze del Palazzo Comunale sono circolati alcuni volantini anonimi e dal contenuto diffamatorio nei loro confronti; infastidite dalla cosa, esse si sono subito recate dai Carabinieri per denunciare il fatto. In questa occasione hanno raccontato di aver sorpreso al bar, qualche tempo addietro, cinque dipendenti, i quali in seguito alle verifiche non erano risultanti in pausa in quel momento, per cui si erano trovate a dover prendere dei provvedimenti disciplinari nei loro confronti.

Le indagini, già in corso in quel momento, hanno consentito di rilevare che i nomi dei cinque erano casualmente compresi nell’elenco dei dodici indagati.

A questo punto resta da capire come sia possibile che la notizia sia approdata nelle redazioni della carta stampata quando ancora non erano state ufficializzate dagli inquirenti e quando ancora i nomi degli inquisiti erano a esclusiva conoscenza del Procuratore. Non è escluso che nei confronti di chi ha divulgato la notizia scatteranno dei provvedimenti da parte delle autorità competenti e che le parti chiamate in causa prima ancora di ricevere alcuna notifica ufficiale si rivarranno per danni alla loro immagine personale.

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Sonia