Dopo le elezioni regionali cosa si farà per il Nuorese?

Il logo di Confindustria (© foto S.Novellu)

Lo denuncia Confindustria

Il tema infrastrutture resta uno degli ostacoli principali per la competitività delle imprese della Sardegna Centrale.

A denunciarlo è l’associazione degli Industriali che aveva parlato dello sviluppo del territorio in occasione delle elezioni ed era stato inserito tra le priorità del Progetto per la Sardegna centrale presentato a metà gennaio a tutti i candidati alla Presidenza.

Perché non si può dimenticare  possiamo dimenticare  che nella recente classifica del Sole 24 ore infatti Nuoro e Ogliastra si confermano all’ultimo posto in Italia per dotazione infrastrutturale.

«Ciò che occorre è dunque un Piano straordinario per le infrastrutture per la Sardegna Centrale, a partire dalle grandi opere viarie fino alle più elementari dotazioni delle spesso disastrate aree industriali e PIP. Anche la Sardegna Centrale necessita di opere strategiche come la Sassari-Olbia, e penso per esempio al completamento della Nuoro-Tortolì o alla Trasversale sarda Tortolì-Oristano che consentirebbe anche di ridurre l’isolamento della Barbagia-Mandrolisa» afferma il Presidente Bornioli.

Proprio nelle aree industriali gli esempi, anche eclatanti, purtroppo non mancano. – denuncia Confindustria- si pensi ad Antica Fornace Villa di Chiesa, impresa all’avanguardia che nell’area industriale di Bolotana produce guarnizioni industriali. L’azienda denuncia da anni forti carenze infrastrutturali, a partire dalle reti informatiche e telefoniche. Manca la linea adsl, l’illuminazione e una rete stradale adeguata.

Critica è anche la situazione nell’area industriale di Siniscola, dove a causa di un contenzioso tra Abbanoa e il Consorzio industriale è stata interrotta la fornitura di acqua potabile. Ciò ha pesanti conseguenze su molte attività produttive a cominciare dalla Sarflex, l’azienda con 70 addetti che produce tubi flessibili in acciaio e che ora è costretta a utilizzare l’acqua a uso agricolo con pesanti ripercussioni su macchinari e impianti. Ci sono poi aziende costrette all’isolamento come la Suberextra (area PIP di Ovodda), penalizzata da continue interruzioni alle linee telefoniche.

Queste gravi disfunzioni vengono ripetutamente segnalate dalle imprese e dalle Associazioni in tutti i modi possibili, ma spesso nessuno raccoglie gli appelli, nessuno dà risposte concrete e risolve i problemi. Le imprese vengono dimenticate e crolla la loro fiducia.

«Ecco perché sollecitiamo l’attivazione di un Centro operativo regionale facente capo alla Presidenza della Regione che, nell’eccessiva frammentazione di competenze e nell’assenza totale di coordinamento tra gli enti, raccolga le istanze più urgenti segnalate dalle imprese e si attivi direttamente per una rapida soluzione delle più gravi criticità. Non è possibile attendere per mesi nell’incertezza senza capire a chi spetti la presa in carico del problema» evidenzia Bornioli.

«I disastri causati dall’alluvione del 18 novembre sulla rete viaria della provincia di Nuoro hanno poi ulteriormente aggravato la situazione.  -Conclude Confindustria-Dopo tre mesi dall’evento calamitoso diverse aree del territorio sono ancora isolate e i fondi stanziati non sono sufficienti. Ma a preoccupare di più sono i tempi di realizzazione delle opere di ripristino. I lavori vanno realizzati velocemente, per evitare che restino solo sulla carta, come negli ultimi quattro anni è accaduto nel 78% dei casi a livello nazionale e come accaduto in occasioni simili in altri territori sardi come ad esempio  Capoterra e Villagrande».

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Sonia