Prato Sardo: l'Amministrazione ha compiuto un illecito

Un momento della conferenza foto (foto S. Meloni – Cronache Nuoresi)

Sono terre del popolo

Mentre i lavori della Caserma di Prato Sardo continuano speditamente, il movimento di A Manca pro s’Indipendentzia fa sentire la sua voce sulla questione. Prima di Natale il gruppo politico ha organizzato una conferenza stampa per  aggiornare la cittadinanza sugli ultimi risvolti che riguardano le terre civiche di Prato Sardo a Nuoro.

Secondo gli indipendentisti in questa area si sarebbe compiuto un grosso illecito:«Il Comune di Nuoro sta procedendo allo sgravio del ex Mattatoio, del Galoppatoio e dell’area dove sorge oggi la nuova caserma militare italiana, affermando che non sussistono gli usi civici e che l’area è irrimediabilmente compromessa. Ciò gli serve nel caso andasse a buon fine il tentativo della Regione Sardegna di affidare ai Comuni la rimappatura delle terre civiche sulla base degli abusi che sono stati fatti, praticamente una sanatoria non dichiarata – evidenzia il rappresentante Giorgio Devias»  .

In realtà il Comune ha fatto finta che quest’area non fosse sottoposta alle pratiche civiche:«noi affermiamo che sussistevano e in grossa parte sono stati ostacolati dalla chiusura dell’intera zona  col filo spinato e con i cartelli militari di divieto d’accesso, sono stati in buona parte ignorati dai cittadini per colpa di chi anzi che amministrare incentivando e educando al bene pubblico, si concentra sugli interessi dello Stato italiano, delle multinazionali e delle proprie clientele politiche».

In questa zona secondo A Manca pro s’Indipendentizia non ci sarebbero grossi fabbricati che avrebbero compromesso irrimediabilmente l’utilizzo civico di tale terreno ma in realtà appare una piccolissima struttura dalla base di circa 4 metri per 4 fatta con dei blocchetti poggiati senza nemmeno un tetto in cemento, mentre non si cita l’attuale caserma abusiva di 27 mila metri cubi su 2 ettari di terreno che ha sostituito quei fabbricati che solo oggi vengono dichiarati compromettenti per l’uso civico. È chiaro l’intento di rimediare l’abuso edilizio giustificandolo a posteriori con un parere assai discutibile e non più verificabile nella realtà.

«Annunciamo l’inizio di una campagna nazionale per la difesa e il recupero delle terre civiche, perchè esse appartengono esclusivamente al popolo sardo e a nessun altro, appartengono alla nostra storia da prima che venisse l’Italia, appartengono al nostro futuro come valore di civiltà basata sulla solidarietà e la crescita collettiva. – sottolinea Giorgio Devias – . Le terre civiche (in sardo su cumonale) sono la risultanza del popolo sardo sulla Sardigna come unico proprietario indiscutibile, sono l’affermazione della sovranità popolare sulle risorse della propria terra».

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  • Ma basta. Sono piú di 400 stipendi da spendere a Nuoro, sardi di Nuoro che tornano a casa.

  • Sarebbe interessante sapere da quali atti l'utente "Sardo" che commenta qui sopra evinca l'arrivo di oltre 400 stipendi, visto che la stampa ha sempre riportato un numero variabile tra i 200 ed i 250. Sarebbe interessante anche sapere su quale base si calcola la ricaduta economica presso la nostra Città, considerando che all'interno della caserma è previsto il cinema, lo spaccio interno, la palestra e tutta una serie di servizi per i medesimi militari. Sarebbe inoltre interessantissimo se qualche giornalista seguisse i flussi di subappalti vari. E' curioso, difatti, che ad operare presso il cantiere di Pratosardo vi siano aziende come la Pellegrini, il cui socio maggioritario, Maurizio De Pascale, è finito agli onori della cronaca per una serie di sms inviati a quel figuro denominato Anemone, nella questione relativa agli appalti del G8 a La Maddalena e nella ricostruzione post - sisma de L'Aquila. La stessa Pellegrini che ha operato presso quei luoghi ed eventi, concede qui, presso la costruenda caserma di Nuoro, alcuni lavori in subappalto, ad un'altra azienda, tale "3P", come si evince dagli atti comunali, che ha operato presso i cantieri del G8 a La Maddalena. La stessa azienda, per quella cittadinanza più critica ed attenta, che ha dato in subappalto alla Cofatech, la costruzione di un reparto presso il P.O. San Francesco di Nuoro, in quella vergognosa vicenda del contratto di project financing della nostra ASL Nuoro 3, definito da sentenza del TAR "in frode alla legge". Saluti

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Sonia