Questa morte si poteva evitare?

Alluvione e crisi uccidono l’imprenditore

Scegliere di morire piuttosto che combattere, vuol dire che sei rimasto solo e non hai più carte da giocare. Questo è ciò che deve avere pensato Pasqualino Contu, dopo aver visto, il 18 novembre scorso, la propria azienda sommersa dal fango per l’ennesima volta.

La Tre C, azienda specializzata nella produzione di prefabbricati di cemento armato era stata costruita insieme a suo padre nel lontano 1980 ed era conosciuta in tutta l’isola. L’alluvione di qualche settimana fa ha sommerso gli stabilimenti con un metro e mezzo di fango, con danni per oltre un milione e mezzo di euro.

Le recenti alluvioni avevano già  messo in ginocchio lo stabilimento  ma Contu era riuscito sempre, rimboccarsi le maniche e a ripartire. Questa volta, purtroppo ha gettato la spugna: stamattina l’imprenditore ha deciso di togliersi la vita nel nel giardino di casa sua. A lanciare l’allarme, un passante ma ormai era troppo tardi.

Piangono la sua scomparsa la moglie e figli.

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  • E BASTA FARSI COMMUOVERE DA QUESTE STORIE NOI STIAMO MALE PER QUELLO CHE CONOSCIAMO E MUORE PERCHE UN PONTE CROLLA E QUELLO CHE NON CONOSCIAMO, CHE SI UCCIDE PERCHE' LA SUA AZIENDA VA DISTRUTTA E NESSUNO LO AIUTA . MA DOVE SONO LE ISTITUZIONI.GIA UN LUTTO NAZIONALE QUALCHE MINUTO DI SILENZIO:E DOMANI CI DIMENTICHIAMO , DI TUTTI I MORTI, DEI DANNI DICHI DOVEVA ESSERE AIUTATO E SI E' UCCISO , E DI CHI STAVA AIUTANDO ED E MORTO. GRAZIE STATO ,REGIONE PROVINCIA,COMUNE,BUON NATALE DALLA SARDEGNA FERITA.

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Sonia