Due giorni dopo: cosa rimane di Papa Francesco?

Sonia

Due giorni dopo: cosa rimane di Papa Francesco?

martedì 24 Settembre 2013 - 12:46
Il gruppo dei pellegrini nuoresi (© foto Salvatore Novellu - Cronache Nuoresi - Tutti i diritti riservati)

Il gruppo dei pellegrini nuoresi
(foto Salvatore Novellu – Cronache Nuoresi)

Ecco il resoconto finale di Cronache Nuoresi sulla giornata

Iniziamo a raccontavi un evento di portata storica dalla fine della giornata. Ovvero dalla conferenza stampa tenutasi presso la sede dell’Ordine dei giornalisti in via Barone Rossi a Cagliari, con l’Arcivescovo di Cagliari Monsignor Arrigo Miglio e l’organizzatore dell’incontro con Papa Bergoglio, Monsignor Franco Puddu. Perché è in questa occasione che si è fatto il punto sulla giornata. Perché in due giorni di domenica i mass media e noi giornalisti abbiamo detto tutto del Papa umile e buono che parla con il cuore non  limitandosi solo a pregare ma che invita tutti a concretizzare i propri obiettivi. Torniamo all’incontro con Monsignor Miglio dunque e vediamo cosa è stato detto.

La Chiesa Locale e il suo impegno verso una cultura sostenibile

La critica di Papa Francesco verso un’economia globale e sterile che punta al denaro e non all’essere umano ha scosso la Chiesa Sarda, che, come è stato ribadito da Miglio farà tesoro di queste parole e rifletterà come a livello locale deve sostenere un certo tipo di economia e cultura sostenibile appoggiando una nuova generazione di laici cristiani che concretamente si impegni in ciò.

Papa Francesco e le Istituzioni locali.

L’incontro con il presidente della Regione Ugo Capellacci e il primo cittadino di Cagliari Massimo Zedda si è limitato solo ed esclusivamente sul sagrato di Bonaria, non c’è stato un momento privato tra il Santo Padre e le istituzioni locali. Si è preferito,  è stato affermato in sede di conferenza, approfondire le questioni urgenti dell’Isola nei i diversi incontri  programmati con i lavoratori, i giovani e la cultura sarda.

Papa Francesco e le tradizioni.

Difronte ai suoni, i colori, la musica, i canti a tenores e i balli che il Santo Padre ha avuto modo di ammirare in occasione dell’incontro con i giovani, rimandendo affascinato dall’eterogeneità e diversità che il territorio sardo offre in questo senso.

Curiosità.

Durante la giornata il Papa non ha voluto prendersi un momento di riposo ma ha voluto vivere intensamente  tutti i momenti dell’evento. Parlando con Monsignor Miglio si è stupito sulla questione delle miniere del fatto che nel Sulcis iglesiente i sacerdoti per difendere il lavoro dei minatori e stare con loro anche nei momenti più negativi siano scesi sotto terra a celebrare messa. <Argentina -ha detto- i minatori non avrebbero mai permesso di far scendere un sacerdote sotto nelle miniere con loro! Per un fatto di scaramanzia , perché c’è la convinzione che porti male!>>.

Sicurezza.

Organizzazione perfetta, un pronto soccorso attivo e immediato per le persone che specialmente nel pomeriggio in occasione dell’incontro con i giovani si sono sentite male per l’eccesso di caldo dovuto alle temperature estive della giornata. Le doppie transenne hanno creato però disagi alla folla creando in certi punti della città degli  “imbuti” dai quali era difficile uscire o potersi muovere, creando momenti di nervosismo e tensione.

Papa Francesco e i pellegrini nuoresi.

Dal capoluogo Barbaricino sono rimasti contenti e soddisfatti. <Ciriaco Vedele Vice Vicario della Curia Diocesana Nuorese, una volta arrivati a Cagliari, hanno raggiunto immediatamente e senza difficoltà le postazioni a loro assegnati.>>. Nove bambini della parrocchia di Santa Lucia di Siniscola hanno reso omaggio al Papa, posizionandosi davanti alle scale del sagrato di Bonaria, indossando la veste bianca da chirichetto. <> ha affermato a caldo  il gruppo dei Salesiani nuorese composto da 56 fedeli accompagnati da Padre Guiotto, a fine celebrazione della Santa messa di Bonaria.

Numeri e cifre.

 Oltre 400 mila i pellegrini venuti a Cagliari per seguire l’evento, dalla Provincia di Nuoro 55 i pullman mobilitati. 2 milioni di euro il costo totale dell’evento (di cui 600 mila spesi solo per allestire il sagrato di Bonaria). 250 i reporter accreditati, 600 cronisti in totale tra reporter, operatori video e fotografi. 8 le ore trascorse dai Vescovi sardi insieme con il Papa.

So.Me.

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