Ussassai scende in piazza: “Vogliamo il medico di base o niente screening di massa”

Salvatore

Ussassai scende in piazza: “Vogliamo il medico di base o niente screening di massa”

lunedì 11 Gennaio 2021 - 12:49

È una protesta silenziosa quella dei cittadini di Ussassai, paese di montagna di 550 abitanti in Ogliastra, dove ha preso il via la seconda fase dello screening di massa “Sardi e Sicuri”. Stamattina davanti alla palestra comunale i cittadini si sono presentati in forze ma non sono entrati per eseguire il test antigenico della campagna “Sardi e Sicuri”.

Un vero e proprio flash mob con tutta la popolazione di piazza – in prima fila il sindaco del pese – per richiedere la nomina del medico di base che manca da tre anni. Proprio oggi la ASSL di Lanusei ha comunicato che non essendoci stata nessuna candidatura “il bando resterà aperto in permanenza, sino ad eventuale candidatura di qualche Medico che voglia farsi carico della zona carente di Seui-Ussassai”.

Questa è la quarta campagna di screening avviata nel paese da novembre: due promosse dall’amministrazione comunale e l’ultima dalla Regione. Iniziative che hanno sempre accertato che la popolazione del paese è covid free. Ma oggi i cittadini si sono rifiutati di farsi testare.

«La protesta è l’unica arma che resta ai miei cittadini per avere un po’ di visibilità, esasperati da tre anni senza un servizio fondamentale per il diritto alla salute – ha detto il sindaco Francesco Usai. È dal 2018 che ci dicono che arriva il medico invece l’ATS fa interventi tampone per qualche mese e torniamo punto e a capo. Ora dall’1 gennaio siamo del tutto sguarniti e qui si rischia di morire per una peritonite non per il coronavirus. La maggior parte della popolazione è anziana e per trovare il primo medico bisogna andare a Seui a 16 Km e superare un valico a 1000 metri. Molti anziani non hanno la macchina e ogni volta è un problema enorme: in certi paesi dell’Africa sono serviti meglio di noi. La protesta – tiene a precisare il primo cittadino – non è contro i tamponi: qui quasi tutti si sono sottoposti allo screening una settimana fa e questa è la quarta volta che lo proponiamo senza mai aver riscontrato una positività al virus. È solo che qui la gente è esasperata, c’è molta rabbia: abbiamo diritto a un medico come ne hanno diritto a Milano perché anche noi paghiamo le tasse. Così si sta agevolando spopolamento. Già abbiamo tanti servizi tagliati: nella scuola funzionano le pluriclassi, la Posta arriva tre volte a settimana, la Banca funziona due volte ogni sette giorni. Insomma basta, così ci stanno invitando ad andarcene. Ma noi resistiamo», conclude il sindaco.

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