Sa Itria e Santu Jacu dimenticati dal Comune e abbandonati alla noncuranza e alle intemperie

Sonia

Sa Itria e Santu Jacu dimenticati dal Comune e abbandonati alla noncuranza e alle intemperie

mercoledì 14 Novembre 2018 - 11:59
Sa Itria e Santu Jacu dimenticati dal Comune e abbandonati alla noncuranza e alle intemperie

Uno scorcio dei uno dei sti culturali

C’erano una volta le chiese campestri di Sa Itria e  Santu Jacu. O meglio i ruderi, che, attendono di essere valorizzati adeguatamente ed essere salvati dalla noncuranza e dalle intemperie.

I due luoghi sacri di culto bizantino che vantano oltre 500 anni di storia, nel 2014 sono entrati ufficialmente nell’elenco dei beni e siti d’interesse culturale di Nuoro approvato dal Comune all’epoca guidato dal sindaco Alessandro Bianchi. È per merito dell’associazione “Sa Itria-città di Nuoro”, impegnata fin dal 2011, che questo patrimonio del territorio è stato restituito ai cittadini nuoresi. Infatti i soci in modo gratuito si sono impegnati per far conoscere i due siti attraverso l’organizzazione di visite guidate, la continua promozione a mezzo stampa e web, la diffusione di materiale cartaceo, video e fotografico e l’apertura di mostre fotografiche incentrate.

La speranza della loro immediata messa in sicurezza si è fatta concreta il 13 marzo 2018, quando  i consiglieri sardisti Claudia Camarda, Graziano Siotto e Viviana Brau, (all’epoca nella maggioranza e oggi tra i banchi dell’opposizione), presentarono una mozione approvata in consiglio comunale, per la creazione di un tavolo operativo tra Comune, Regione e Soprintendenza con l’obiettivo di valorizzare Sa Itria e Santu Jacu all’interno di un percorso turistico religioso. La proposta ovviamente avrebbe dovuto seguire l’iter burocratico passando per gli assessorati all’Ambiente, alla Cultura e ai Lavori Pubblici e per le rispettive commissioni consiliari.

Ovviamente, oggi, dopo otto mesi e un giorno da quella fatidica data, non è successo niente e la mozione è rimasta cristallizzata nei meandri della burocrazia.

I sardisti si scagliano contro la Giunta Soddu e chiedono delucidazioni in merito. «La creazione di un sentiero turistico religioso, dal quale Nuoro è oggi tagliata fuori per sua stessa inerzia. Significherebbe anche conseguente boccata d’ossigeno per imprese, cooperative, guide turistiche, operatori del settore».

«Noi crediamo che questi siti storici nuoresi vadano tutelati, messi in circolo e non abbandonati al pericolo crollo come si trovano ancora oggi. Per questo motivo abbiamo presentato una interrogazione urgente agli assessorati alla Cultura, al Monte Ortobene e ai Lavori Pubblici. Le risposte sul cosa non hanno fatto le abbiamo già. Speriamo possa servirgli comunque da stimolo per mettersi finalmente a lavorare per Nuoro».

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