Delitto Monni-Masala. La difesa: “Cubeddu associato al cugino ma innocente”

Sonia

Delitto Monni-Masala. La difesa: “Cubeddu associato al cugino ma innocente”

lunedì 15 Ottobre 2018 - 18:36
Delitto Monni-Masala. La difesa: “Cubeddu associato al cugino ma innocente”

Processo Delitto Monni Masala- Alberto Cubeddu (foto S.Novellu)

È ripresa nel primo pomeriggio di oggi l’udienza in Corte d’Assise a Nuoro nei confronti del 22enne di Ozieri Alberto Cubeddu, imputato per gli omicidi di Stefano Masala a Gianluca Monni.

Dopo le conclusioni delle Parti civili la parola è passata alla difesa.

L'avvocato Rovelli col PM Vacca (foto S.Novellu)

L’avvocato Rovelli col PM Vacca (foto S.Novellu)

L’arringa è stata condotta dall’avvocato Mattia Doneddu, che ha da subito contestato la requisitoria del PM Vacca basata, a suo dire, su “congetture e ipotesi di verosimiglianza” sia per quanto riguarda il riconoscimento da parte della testimone oculare (la  studentessa che il giorno dell’omicidio avrebbe riconosciuto in Alberto Cubeddu il passeggero della Opel Corsa prima degli spari) sia per le intercettazioni ambientali.

Asse rapporto Cubeddu-Pinna: secondo la Difesa non c’ è stato un piano premeditato da parte di Enrico Paolo Pinna in sinergia con Alberto Cubeddu. «Loro due sono cugini, certo uscivano insieme qualche volta – ha detto la Doneddu –  io, però, non ho sentito alcuna difesa pubblica e privata che abbia veramente detto il motivo per il quale Cubeddu andasse dietro a queste scorribande oppure perché avesse dovuto partecipare nel compiere questi omicidi».

L'avvocato Mattia Doneddu durante il processo (foto S.Novellu)

L’avvocato Mattia Doneddu durante il processo (foto S.Novellu)

La poesia: secondo l’Accusa ci sono conversazioni tra i due cugini in chat telefonica che proverebbero in modo inconfutabile il coinvolgimento di Cubeddu negli omicidi. Il PM, infatti, ha stabilito nella sua requisitoria che l’idea di uccidere Gianlica Monni, risalirebbe al 20 aprile del 2015, quando fu postata su un gruppo Whatsapp una poesia di un autore estemporaneo di Orune, nella quale Pinna si sarebbe sentito sbeffeggiato per quello che era successo nella festa a Orune. Doneddu ha, però, evidenziato come Cubeddu non fosse membro del gruppo Whatsapp ma solo: «successivamente il cugino informa Alberto del componimento in una conversazione privata».

La moto: «la sera prima dell’omicidio di Gianluca Monni (che corrisponde a quello della scomparsa di Stefano Masal ndr) – prosegue nella sua esposizione l’avvocato Doneddu – Pietro Paolo Pinna, chiama per ben tre volte il cugino Alberto Cubeddu al telefono senza avere risposta». Se per le Parti civili e Vacca, il gesto di Cubeddu è semplice prudenza, la Difesa lo usa per dimostrare l’innocenza e l’estraneità ai fatti da parte dell’imputato: «Peccato che Cubeddu non risponda al telefono perché stava mangiando la pizza e successivamente sia uscito con gli amici. Tutto questo alla faccia del piano premeditato». Se per la pubblica Accusa, Cubeddu, aveva messo in efficienza la sua moto che serviva al cugino per rientrare a casa dopo l’omicidio, per i legali del 22enne di Ozieri nella telefonata intercorsa tra i due la sera prima dell’omicidio (dopo i tentativi andati a vuoto da parte di Pinna verso Cubeddu) si sarebbe parlato  della moto «ma con riferimento alla benzina da mettere al mezzo».

L’avvocato della difesa Mattia Doneddu (foto S.Novellu)

L’avvocato della difesa Mattia Doneddu (foto S.Novellu)

Testimone oculare: La studentessa di Orune che avrebbe dichiarato di aver visto in faccia Cubeddu e lo avrebbe riconosciuto dalle fotografie mostratele nell’immediatezza del delitto, secondo l’avvocato Doneddu: «non ha riconosciuto Alberto nel passeggero della Opel ma quello che più gli assomigliava tra 30 foto segnaletiche di ragazzi mostratele. Alberto, inoltre, era l’unico tra quelli che in foto indossava giacca e cravatta, dunque era quello che saltava maggiormente all’occhio».

Il processo proseguirà ancora domani con le arringhe finali da parte della Difesa.

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