Caria su Facebook: “Non ho nulla di cui vergognarmi”

Nuovo

Caria su Facebook: “Non ho nulla di cui vergognarmi”

domenica 16 Settembre 2018 - 13:25
Caria su Facebook: “Non ho nulla di cui vergognarmi”

un ritratto di Pierluigi Caria tratto dal suo profilo social

Non ho nulla di cui vergognarmi e non ho commesso nessun crimine“. Si può riassumere così il post pubblicato a tarda notte su Facebook da Pierluigi Caria, il 33enne nuorese, coinvolto nell’operazione della DDA di Nuoro che ieri ha effettuato in Sardegna diverse perquisizioni in un’indagine sui cosiddetti “foreign fighter”, i combattenti, anche italiani, che vanno in guerra nelle zone “calde” come il Medio Oriente (APPROFONDISCI).

Questo il testo del post pubblicato da Caria che preferiamo pubblicare integralmente:

«Questa mattina sono stato oggetto delle attenzioni della polizia italiana: questi signori si sono presentati a casa di mia madre, esibendo degli atti firmati da un pubblico ministero che mi accusano addirittura di “terrorismo”. Da quanto ho potuto leggere sull’atto di sequestro del mio passaporto si tratta di un’indagine che riguarda un mio viaggio in Siria dello scorso anno, costruita utilizzando parecchie intercettazioni ambientali in cui frasi e pezzi di discorsi che mi vengono attribuiti sono puntualmente travisati per dimostrare le tesi accusatorie, come è spesso avvenuto nelle indagini architettate dall’antiterrorismo in Sardegna.
Molto prima che terminassero le perquisizioni, la polizia aveva già avvertito la stampa di questa “brillante operazione” corredando le notizie con alcune foto e video che avevano rinvenuto nella memoria di un telefono.
Io non ho nulla di cui vergognarmi e non ho commesso nessun crimine né per la mia coscienza e né per le leggi dello stato coloniale che occupa la nostra terra.
Da indipendentista sardo ho sempre rivendicato la mia militanza internazionalista, e non ho mai nascosto il mio appoggio verso la lotta per l’autodeterminazione del popolo curdo e verso la lotta dei curdi per la liberazione della donna e per costruire una società più giusta e democratica in Medioriente.
Ritengo sia semplicemente ridicolo che le YPG e l’IFB vengano associate al terrorismo. Si tratta di formazioni composte da volontari curdi, arabi, siriaci, turchi e occidentali che in mezzo all’orrore della guerra difendono da anni la popolazione della Siria del Nord dai tagliagole islamisti e dall’aggressione dello stato fascista turco. L’accusa infamante di terrorismo rivolta alle YPG è surreale e completamente immotivata. Ed è ancora più assurdo che la DDA di Cagliari pretenda di sindacare su quali siano le organizzazioni che debbono considerarsi terroristiche fra quelle che operano nel territorio siriano, lanciandosi in mirabolanti speculazioni di politologia e politica internazionale.
Voglio esprimere la mia più totale solidarietà agli altri perquisiti in questa vicenda semiseria e la mia vicinanza a tutti i compagni che oggi soffrono ben di più per il loro internazionalismo, seguendo l’esempio di Mehmet, Kendal, Orhan, Sahin, Baran e le migliaia di uomini e donne che hanno combattuto e sono caduti difendendo la rivoluzione confederale nella Siria del Nord».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi