Prato Sardo. Miasmi e liquami dal centro di compostaggio: proteste degli operatori e silenzio degli enti

Sonia

Prato Sardo. Miasmi e liquami dal centro di compostaggio: proteste degli operatori e silenzio degli enti

mercoledì 12 Settembre 2018 - 11:58
Prato Sardo. Miasmi e liquami dal centro di compostaggio: proteste degli operatori e silenzio degli enti

Il Centro di Compostaggio di Prato Sardo

Situazione insostenibile  da parte degli operatori di Prato Sardo che quotidianamente devono convivere con i miasmi e i liquami provenienti dal centro di compostaggio.

Proteste inascoltate e raccolte dal movimento Liberu Sezione Paschedda Zau che dopo la denuncia del giugno 2017, ritorna sul delicato argomento sperando nella sensibilità dell’amministrazione comunale e regionale.

«Chi opera nella zona industriale, e in special modo le aziende più vicine al centro di compostaggio, sta vivendo una situazione paradossale che rischia seriamente di minare la loro possibilità di continuare a lavorare se non a prezzo di grossi sacrifici – scrivono gli esponenti di Liberu. Il comune di Nuoro ha emesso una delibera in data 24 agosto 2018 in cui sostanzialmente chiede che il Cip rispetti la determina Provinciale n° 891 del 30 luglio 2018, in cui si autorizzano delle varianti, quali la costruzione di una torre di lavaggio dell’aria da passare al sistema di biofiltrazione e di una copertura per il compost già stoccato per la commercializzazione, per mettere in sicurezza l’impianto ed evitare che continuino ad essere emessi scarichi in atmosfera senza trattamenti.

Quello che non è dato sapere è quando verrà dato il via ai lavori, che secondo la richiesta fatta dal Cip alla Regione dovrebbe essere finanziata con fondi pubblici, ma soprattutto perchè un azienda che si occupa di lavorazioni potenzialmente nocive non abbia avuto sin dall’inizio della sua attività queste infrastrutture già funzionanti. Un altra cosa che non ci è dato sapere è la sorte delle analisi, che furono eseguite un anno fa sui versamenti dei liquami putrescenti che sversano nel terreno e in un fiume adiacente alla struttura.  Davanti ad una situazione diventata insostenibile chiediamo un intervento da parte degli assessori regionali competenti in attesa che la giunta Soddu chiarisca alla popolazione chi in Comune dovrebbe occuparsi dell’argomento, visto che a tutt’ora non è stato nominato un’assessore all’ambiente dopo la revoca dell’incarico all’ex assessore Sanna».

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