Educazione alla cittadinanza a scuola: Macomer aderisce alla proposta dell’ANCI

Salvatore

Educazione alla cittadinanza a scuola: Macomer aderisce alla proposta dell’ANCI

lunedì 13 Agosto 2018 - 18:00
Educazione alla cittadinanza a scuola: Macomer aderisce alla proposta dell’ANCI

Macomer, l'assessore Tiziana Atzori (foto P.G.Vacca)

L’Amministrazione Comunale di Macomer aderisce alla proposta di legge di iniziativa popolare, dell’ANCI, per l’educazione alla cittadinanza come materia autonoma nelle scuole.

In particolare l’assessore alla cultura Tiziana Atzori è impegnata nella raccolta delle firme. “Dopo i recenti episodi di teppismo – dice – sono profondamente convinta che ci sia la necessità di educare i cittadini ad una convivenza civile fin dalla più tenera età”.

La proposta di legge, che ha come scopo quello di formare “buoni cittadini”, indica anche gli argomenti che si dovrebbero trattare: lo studio della costituzione, studio del principio di eguaglianza, educazione alla legalità, educazione al rispetto dell’altro. La proposta contiene anche delle indicazioni sulle tematiche più attuali, come educazione ambientale, educazione digitale e educazione alimentare.

Onde evitare che l’educazione civica sia nuovamente un argomento che, come ricordano i più anziani, si tirava fuori alla fine dell’anno, giusto per scriverla nel registro di classe, la proposta parla di una materia autonoma, curriculare, con valutazione.

L’esortazione non è nuova. Addirittura nel 1958 venne da Aldo Moro. A dire il vero, con alterne vicende, l’educazione civica è sempre stata presente nei programmi scolastici, ma con un ruolo marginale. Ora si propone come autonoma, proprio per rimarcarne l’importanza.

Nella presentazione l’ANCI sottolinea come, attualmente si viva uno scollamento fra generazioni e si stia dimenticando quali sono stati i fondamenti della nazione italiana e i valori di libertà, di pace e fratellanza, conquistati con sacrificio. Peraltro, aggiunge, non si può affidare la formazione del cittadino alla “spontaneità estemporanea della educazione familiare”, o ai percorsi individuali di crescita, spesso (diciamo noi), formati più dal gruppo e dai mass media, non ultimo i social, invece che le tradizionali agenzie educative che, secondo le statistiche, hanno, attualmente, un peso irrisorio. Chi volesse firmare la proposta può recarsi in comune.

Pier Gavino Vacca

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