Sanità: a pochi giorni dalla chiusura del Centro di Chirurgia Plastica Ricostruttiva è già il caos

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Sanità: a pochi giorni dalla chiusura del Centro di Chirurgia Plastica Ricostruttiva è già il caos

martedì 07 Agosto 2018 - 10:29
Sanità: a pochi giorni dalla chiusura del Centro di Chirurgia Plastica Ricostruttiva è già il caos

Pazienti ustionati e malati oncologici lasciati completamente allo sbando dopo la chiusura dal 1 agosto della Struttura Complessa di Chirurgia Plastica Ricostruttiva – Centro Ustioni dell’ospedale Brotzu. Interventi programmati lasciati in sospeso, trasferimenti  dei pazienti a Sassari con ulteriori aggravi delle spese sanitarie e la dequalificazione del personale specializzato.

I sofferenti riuniti in un comitato spontaneo da mesi denunciavano la situazione.

«Dopo soli due giorni dalla chiusura del reparto, non c’è stata data nessuna informazione sugli interventi  già programmati, per i quali hanno addirittura effettuato i pre-ricoveri. Non si sa dove e quando saranno gli interventi e chi è il nuovo personale medico.  Una situazione caotica determinata dalle scelte di Arru e dalla Direzione dell”Azienda Brotzu, che di fatto ha destituito i medici della Chirurgia Plastica, affidando la gestione dell’assistenza sanitaria alla Chirurgia Generale. Questo ha già comportato il trasferimento di  2 pazienti ustionati a Sassari in quanto al Brotzu non si poteva garantire il supporto sanitario per un semplice bendaggio».

Il trasferimento ha comportato un’ulteriore aggravio di spese in quanto sono stati effettuati due distinti viaggi, uno tramite Elisoccorso dell’ Areus, l’altro con un’ ambulanza. Durante quest’ultimo trasporto è stata imposta la presenza del personale dell’ex Struttura Complessa di Chirurgia Plastica Ricostruttiva – Centro Ustioni, nonostante il Protocollo dell’azienda Brotzu, dal 1° Agosto, abbia affidato l’assistenza del trasporto di questa tipologia di paziente ai medici della Chirurgia Generale o D’Urgenza. A Sassari verranno sottoposti ai medesimi interventi chirurgici che venivano effettuati nel Centro Ustioni di cui si è decisa la chiusura.

«Anche per i familiari dei pazienti si profilerà il disagio di doversi trasferire a Sassari per prestare la necessaria assistenza al congiunto, allontanandosi centinaia di chilometri dal luogo di residenza e dovendo sopportare i costi del soggiorno. Ancora una volta, sono palesi le sue drammatiche conseguenze della cancellazione della Struttura per i pazienti ed i cittadini sardi».

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