Man: sulla facciata architetture di colori e luci che evocano le opere di Toulouse–Lautrec

Sonia

Man: sulla facciata architetture di colori e luci che evocano le opere di Toulouse–Lautrec

giovedì 12 Luglio 2018 - 06:00
Man: sulla facciata architetture di colori e luci che evocano le opere di Toulouse–Lautrec

List ispirato all'arte Toulouse–Lautrec

Giochi di luce e fasce di colori prende sputo dall’arte l’opera di video mapping che illumina in questi giorni la parete in un luogo altamente simbolico della città di Nuoro: la facciata del Museo Man, nella piazza-monumento dedicata al poeta Sebastiano Satta.

Una superficie che funge da schermo per un’opera suggestiva che abbina arte e sofisticata tecnologia. I colori delle tavole dell’artista francese vengono trasformati in codici che restituiscono sulla parete del museo, attraverso un processo di mappatura e l’applicazione di algoritmi generativi, le tonalità cromatiche nel dettaglio, fino a ricomporle nella totalità dell’immagine.

Il progetto è frutto di un accordo tra lo Ied di Cagliari e il Man, dove alcune opere di Lautrec sono esposte all’interno de “La Bohéme”, collezione litografica dell’artista francese e dei suoi predecessori e contemporanei.

«Un progetto di mapping digitale e arte pubblica dove a dialogare sono spazi, architetture, tecnologia e l’opera di Lautrec», spiega la direttrice dello Ied Monica Scanu. Un’opera di grande impatto visivo con la piazza dal pavimento in granito e impreziosita dalle sculture di Costantino Nivola, arricchita da affascinanti architetture di luci. “List”, questo il titolo, sarà visibile fino al 15 luglio dalle 21.30 a mezzanotte e mezza.

«Una piattaforma artistico-tecnologica innovativa, un’operazione sperimentale che darà vita nei prossimi mesi ad altri progetti in collaborazione con Ied», annuncia il direttore del Man, Luigi Fassi. Ispirata a Davide Boriani, “List” è realizzata da Luca Scarlatta, videoartista e docente Ied, e da Marco Santaniello, studente del corso di Media Design, con la collaborazione di Alessio Trudu, Raffaello Mossa e Fabrizio Torchia, neodiplomati Ied e curata per la parte artistica dalla storica dell’arte del Man, Emanuela Manca.

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