In Sardegna si spende 2,1miliardi per il gioco d’azzardo. A Ottana spesi in media 1.200 euro a testa

Sonia

In Sardegna si spende 2,1miliardi per il gioco d’azzardo. A Ottana spesi in media 1.200 euro a testa

mercoledì 06 Giugno 2018 - 06:40
In Sardegna si spende 2,1miliardi per il gioco d’azzardo. A Ottana spesi in media 1.200 euro a testa

È allarme sulle patologie da gioco d’azzardo. Solo in Sardegna – tra slot machine, video poker, gratta e vinci – l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato certifica un giro d’affari di 2,1 miliardi di euro per il 2016. A Ottana, centro simbolo della crisi economica nel centro dell’Isola, ogni anno in media ogni residente “brucia” 1.190 euro nel gioco d’azzardo. Lo rivela il consigliere regionale del Pd, Daniela Forma.

Ottana fa molto peggio di altri paesi come Gavoi (206 euro), o di città come Nuoro (672 euro), Sassari (841) e Cagliari (756). Con Lorenzo Cozzolino (Pd), Raimondo Cacciotto (Pd) e Raimondo Perra (PsI), Forma ha presentato una proposta di legge per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico (Gap). Dieci articoli che puntano sulle campagne di prevenzione, specie tra i giovanissimi e nelle scuole. Il finanziamento: 150mila euro per tre anni destinati alle campagne e all’istituzione di una “Giornata regionale contro il disturbo da gioco d’azzardo”.

«I dati – dice Forma – confermano che le azioni di sensibilizzazione hanno dissuaso i giovani dal giocare mentre aumenta purtroppo il numero dei giocatori adulti».

«La proposta – aggiunge – parte dall’assunto per cui il gioco d’azzardo può arrivare a generare una dipendenza esattamente quanto la droga, compromettendo la vita del giocatore e le sue relazioni familiari, lavorative e sociali. A livello nazionale il decreto Balduzzi ha iniziato a disciplinare la materia, prevedendo il Piano nazionale di contrasto e una serie di limitazioni per quanto riguarda la pubblicità del gioco d’azzardo. Ma la Sardegna insieme alla Calabria e alla Sicilia non ha ancora legiferato in materia e per questo abbiamo elaborato la proposta di legge».

Per Cozzolino «siamo davanti a un fenomeno che colpisce tanto il giocatore quanto la famiglia e si tratta di temi complessi, destinati a sollevare contraddizioni in Aula come nella società». Cacciotto ha ricordato l’importanza di una legge regionale, «che superi l’incertezza normativa e sorregga soprattutto i Comuni che a oggi hanno contrastato con i loro strumenti, non sempre efficaci, il fenomeno». Invece Perra ha sottolineato l’importanza di «una regolamentazione per far sì che le macchinette e in generale il gioco d’azzardo siano lontani dalle scuole e dai centri di aggregazione sociale».

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