A tre settimane dall’ultima seduta, andata a vuoto per mancanza del numero legale, ieri il consiglio comunale si è di nuovo riunito. All’ordine del giorno gli stessi punti che non è stato possibile trattare la volta precedente.

La Base, assente dall’aula il 23 aprile dopo la nomina in giunta di Chiara Flore, è tornata in aula. Niente da fare per Città in Comune invece, ancora assente dai banchi del consiglio. Un’assenza pesante quella del gruppo di Paolo Manca. La verifica, aperta ormai molti mesi fa, si è conclusa con un rimpasto che ha visto proprio un esponente de La Città in Comune perdere la poltrona nell’esecutivo cittadino. Una frattura netta che, arrivati a questo punto, sarà difficile ricomporre. Le divisioni in maggioranza si sono però manifestate anche nel corso delle votazioni.

La mozione sul compostaggio domestico presentata dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Mara Sanna è stata votata non solo dalla minoranza ma anche dagli altri gruppi della maggioranza. Ad eccezione di quello sardista, che invece si è astenuto. Il voto dei gruppi di maggioranza è stato forse un segnale all’assessore all’ambiente Giuliano Sanna? Maggioranza spaccata anche sulla mozione sull’impianto di irrigazione a valle del depuratore di Su Tuvu presentata da Pierluigi Saiu. La Base si è infatti astenuta sull’iniziativa del consigliere di opposizione, a differenza degli altri di maggioranza che (pur con qualche assenza di troppo) hanno votato contro.

È da  considerare anche  il segnale  della Base un senso di autonomia mandato agli alleati di maggioranza? Tutto tranquillo invece nelle votazioni successive, con la coalizione di governo che si ricompatta sul regolamento di igiene urbana. Quella che dovrebbe essere la normalità, e cioè una maggioranza unita, è diventata invece l’eccezione. I malumori, anche nei confronti del sindaco Andrea Soddu e delle sue scelte, sono sempre più evidenti. Vedremo nei prossimi giorni se la politica cittadina riserverà altre sorprese.

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