1834 metri, raggiunti, obiettivo punta Lamarmora, con il sole, le comitive colorate che salgono dai vari versanti, su sentieri scoscesi di scisto e prati verdi.
Questo è lo spirito con il quale oltre cento escursionisti hanno partecipato all’evento di domenica scorsa “La Montagna che Unisce” (organizzato dal CAI Nuoro e da diverse amministrazioni comunali del territorio montano).
I partecipanti arrivano sulla vetta più alta della Sardegna con i volti tesi dalla fatica ma allegri, specialmente i bambini, tanti e dondolanti con gli zaini oltre che i sindaci. Ma Lamarmora non è stata la sola protagonista della manifestazione. Tanti i luoghi raggiunti e ammirati: Punta Paolinu, Gola Pirincanis, Punta e Genna Orisa Rio e Su Saccu, Perdas Crapias.
«Però punta Lamarmora ha accolto tutti sulla grande croce in acciaio. Per noi -dice il presidente del CAI Matteo Marteddu- parlano le pietre di scisto e le valli ricche d’acqua oggi. Il brand marchi Nuorese Ogliastra inutile cercarlo altrove».
La soddisfazione della riuscita dell’evento è stata espressa anche dai primi cittadini
Marco Melis e Andrea Soddu primi cittadini di Arzana e Nuoro, Franco Saba (sindaco di Ottana), Daniela Falconi (Fonni), Gigi Litarru (Desulo), Peppe Loi (Villagrande Strisaili) e Ivan Mameli (Barisardo). L’impegno degli amministratori è stato quello del recupero a oggi fermo per motivi burocratici e della salvaguardia del vecchio rifugio Lamarmora,
Infine profonda simpatia da tutti i partecipanti è stata mostrata per il più anziano degli escursionisti Zigheddu da Aritzo, 81 anni e la più giovane di 4 anni proveniente da Nuoro.
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