Omicidio Erika Preti. Fricano oggi a Nuoro: l’omicida reo-confesso sottoposto alle domande dei periti

Sonia

Omicidio Erika Preti. Fricano oggi a Nuoro: l’omicida reo-confesso sottoposto alle domande dei periti

venerdì 13 Aprile 2018 - 18:12
Omicidio Erika Preti. Fricano oggi a Nuoro: l’omicida reo-confesso sottoposto alle domande dei periti

Dimitri Fricano con Erika Preti

Si è presentato a sorpresa questa mattina nell’aula del GUP del tribunale a Nuoro Dimitri Fricano, il 30enne di Biella reo confesso dell’omicidio della fidanzata Erika Preti, 28 anni, uccisa il 12 giugno scorso in una villetta di San Teodoro, dove la coppia era in vacanza. A fianco a lui gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Ivrea, dove il giovane è detenuto, e i suoi avvocati Alessandra Guarini e Roberto Onida.

Nell’udienza il GUP Mauro Pusceddu ha provveduto a conferire gli incarichi ai periti del giudice e ai consulenti del PM e della difesa, che dovranno accertare se Fricano al momento del fatto era in grado di intendere e di volere.

Gli esperti hanno poi chiesto di poter iniziare oggi stesso gli esami sull’imputato. Richiesta autorizzata del giudice che ha concesso loro un’aula del tribunale per l’esame. Qui è stato sottoposto per tre ore e mezzo alle domande dei periti del giudice – il medico legale Antonello Crisci e la psicologa Giuseppina Miranda, dei consulenti del PM – lo psichiatra Vito La Spina e la psicologa Alessandra Nivoli – e dei consulenti della difesa, Daniela Ponzetti psichiatra forense, e Maurizio Saliva, medico legale (entrambi avevano già partecipato agli accertamenti tecnici autoptici sul cadavere di Erika Preti).

Sul contenuto dell’esame, terminato alle 15.30, e che probabilmente continuerà nel carcere di Ivrea, c’è stretto riserbo. Gli esperti hanno chiesto al giudice 90 giorni di tempo per presentare le loro relazioni. La prossima udienza è stata fissata al 20 luglio.

L’accusa per Fricano è di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà, oltre che di simulazione di reato per aver inscenato una rapina mai avvenuta. Soltanto dopo più di un mese e mezzo dal delitto, il giovane era crollato e il 22 luglio aveva confessato l’omicidio.

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