Nuovo attacco contro Abboanoa. Il movimento “La Città in Comune” di Nuoro «auspica che i cittadini si uniscano nella costituzione della class action per rivendicare la restituzione dei denari versati e farsi annullare la bolletta dei conguagli 2005-2011, indebitamente richiesti dall’ente gestore unico».
«Il governo dell’acqua in Sardegna – scrivono in una nota i consiglieri comunali – continua a elaborare corsi e ricorsi temporali attraverso temerarie gestioni che i cittadini faticano a sopportare e a condividere. L’attuale ente gestore affronta la nuova escalation di contestazioni popolari, che non lascia tregua e non pare condividerne il futuro. L’acqua, bene primario per il benessere e qualità della vita, non può essere gestito maldestramente e irresponsabilmente sulle tasche dei cittadini».
Da qui l’appello ai nuoresi affinché aderiscano all’azione giudiziaria collettiva, che recentemente ha avuto l’ok dalla Corte d’appello di Cagliari. I giudici hanno respinto il ricorso di Abbanoa e confermato il provvedimento del Tribunale di Cagliari, che, il primo dicembre 2017, aveva ammesso la class action sulla vicenda conguagli richiesti dal gestore unico del servizio idrico.
«“La Città in Comune” – ricordano i suoi rappresentanti – votò contro il passaggio da Govossai ad Abbanoa e contro contro la scelta dello sciagurato percorso che ha portato all’attuale disastrosa, contestata, situazione».
Nel mirino ci sono i conguagli richiesti agli utenti per il periodo 2005-2011. Le cifre ammonterebbero a circa 120 milioni di euro, con una media di 300-400 euro a famiglia. Gli utenti potenzialmente coinvolti sono circa 530 mila.
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