Comitati cittadini contro Abbanoa: class action per chiedere il risarcimento danni

Sonia

Comitati cittadini contro Abbanoa: class action per chiedere il risarcimento danni

venerdì 16 Marzo 2018 - 09:38
Comitati cittadini contro Abbanoa: class action per chiedere il risarcimento danni

La riunione dei Comitati a Torpè

Class action contro Abbanoa. I comitati popolari di Siniscola, Sarule, Monte Ortobene, Torpè, Oliena, Orgosolo e Buggerru sono pronti ad avviare un’azione legale comune per chiedere i danni al gestore unico della risorsa idrica. Con loro ci sono anche i sindaci di Siniscola e Sarule. Gianluigi Farris e Mariangela Barca.

«É ora di dire basta – spiega Leonardo Marras, del Comitato S’Abbandonu di Torpè – da tempo l’acqua che esce dai rubinetti delle nostre case è sporca, ma noi continuiamo a pagare come se qui tutto fosse normale. Per noi è un danno e vogliamo un risarcimento».

L’argomento è stato affrontato mercoledì a Torpè nel corso di una riunione alla quale hanno preso parte un centinaio di persone. Presenti anche il leader di Unidos Mauro Pili e Michele Ruiu, del CDA del consorzio di Bonifica.

Non è chiaro ancora se l’azione giudiziaria collettiva si inserirà all’interno della class action legata ai conguagli, promossa dal movimento Unidos, oppure si tratterà di una nuova rivendicazione. Qualcosa di più chiaro si saprà la prossima settimana, quando i comitati in lotta si riuniranno nuovamente a Siniscola. Momento in cui di deciderà anche su altre forme di protesta.

“Abbiamo in programma anche una marcia su Cagliari – evidenzia Marras – per protestare contro i disservizi e dire basta al gestore unico”.

Durante l’incontro di due giorni fa, i presenti hanno ribadito i problemi già esposti a Sarule all’inizio del mese (APPROFONDISCI). A far storcere il naso hai presenti è stata soprattutto la relazione del dottor Franco Floris, che ha presentato un’indagine sulle condizioni delle acque presenti nella zona dei comuni di Torpè, Posada, Budoni e Siniscola. L’accento è stato posto sul depuratore di Torpè, che non darebbe le garanzie necessarie per la salubrità dell’acqua.

«Il dottor Floris – spiega Marras – ha fatto analizzare le acque ed è risultata la presenza di urea. Attendiamo da anni la realizzazione di un nuovo potabilizzatore, ma il progetto è fermo. Così come sono fermi i lavori della diga di Maccheronis».

Altra questione sulla quale i comitati chiedono chiarimenti. Nella zona non mancano anche il problemi legati alle perdite idriche.

«Michele Ruju – conclude Marras – ha illustrato i dati dell’irrigo forniti dal consorzio di bonifica. I fascicoli dimostrano che le perdite in condotta superano il 50% e in via ufficiosa anche il 70%».

Per dare forza alla protesta e mettere in piedi una cabina di regia più efficace, i vari comitati stanno anche pensando di riunirsi in associazione.

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