Confartigianato: Brexit e embargo russo creano forti preoccupazioni tra le imprese artigiane sarde

Sonia

Confartigianato: Brexit e embargo russo creano forti preoccupazioni tra le imprese artigiane sarde

lunedì 12 Marzo 2018 - 09:43
Confartigianato: Brexit e embargo russo creano forti preoccupazioni tra le imprese artigiane sarde

«Siamo molto preoccupati per la situazione che si creerà negli Stati Uniti con l’imposizione dei dazi, che potrebbe crearsi in Inghilterra con la Brexit, e che persiste da 3 anni in Russia, a causa dell’embargo – affermano Antonio Matzutzi e Stefano Mameli, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – stiamo parlando di 3 delle prime 5 potenze mondiali che stanno chiudendo, o si sono viste chiudere, i confini commerciali».

Alla fine del 2016, le esportazioni sarde negli USA e in Inghilterra, ammontavano a oltre 217 milioni di euro di prodotti lattiero caseari, granaglie, prodotti amidacei, tessili, abbigliamento, legno, lapidei e semilavorati minerali. In minima parte anche prodotti petroliferi ed energetici. Verso gli Stati Uniti sono andati 148,4 milioni di euro, di cui 104,1 milioni di alimentari e bevande. Nel Regno Unito la Sardegna ha venduto 69,3 milioni di euro di beni, di cui 60,3 milioni di prodotti manifatturieri.

A certificare questi numeri è l’analisi dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna sull’export delle MPI isolane nel 2016 su fonte ISTAT.

Confartigianato Sardegna sottolinea «il rischio è quello di tornare indietro di decenni, passando da una situazione di libera circolazione di merci e lavoratori ad una frattura profonda, fatta di chiusura dei mercati e ripristino di dazi e tariffe, sia da una parte che dall’altra».

Ma gli artigiani sono fiduciosi sul fatto che «l’Europa sarà in grado di trovare le modalità necessarie a gestire e limitare le ricadute di
quanto si è verificato. La cosa fondamentale è non farsi prendere dal panico e gestire un momento storico che, anche questo è innegabile, si presenta come molto rischioso. Bisognerà evitare che dall’epicentro britannico le onde di quello che, a tutti gli effetti, è un terremoto si allarghino ad altri Paesi. L’auspicio – concludono Matzutzi e Mameli – è che anche a livello regionale, ovviamente sotto la regia del Governo Italiano ed Europeo, si lavori da subito per spingere nella direzione di una gestione della situazione presente e futura, attraverso una importante azione di diplomazia commerciale, che rischia seriamente di ripiombare nell’ennesima situazione d’incertezza economica».

© Tutti i diritti riservati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi