È stata arrestata e poi condannata a 5 anni per omicidio colposo e abbandono di incapace ma nonostante tutto la direttrice della casa di riposo di via Aosta a Nuoro, Rosanna Serra, ha ripreso possesso della struttura scatenando le proteste dei familiari degli ospiti e degli operatori socio sanitari, molti dei quali testi chiave dell’accusa nel processo in Corte d’assise contro la dirigente.
Il ritorno della Serra è avvenuto contestualmente al provvedimento di dissequestro della casa di riposo firmato dal presidente del Tribunale di Nuoro, Vincenzo Amato – su richiesta del pm Giorgio Bocciarelli – ed eseguito dagli uomini della Squadra Mobile.
Nell’ultimo anno e mezzo la casa di riposo era stata affidata ad un amministratore giudiziale. Ora le famiglie degli anziani ospiti e il personale chiedono l’allontanamento della Serra, ritenuta responsabile di maltrattamenti e soprusi che adesso – questo il timore soprattutto dei parenti – potrebbero ripetersi. La direttrice – insieme al presidente della struttura Gianluigi Masala – era stata condannata nel gennaio scorso per la morte di due anziani – una pensionata che si era lanciata da una finestra e un uomo deceduto per disidratazione – e per le lesioni ad un altro ospite. Rosanna Serra dovrà subire un altro processo a maggio scaturito da un video choc ricavato dalle telecamere posizionate dalla Questura di Nuoro all’interno della struttura durante le fasi della prima inchiesta sulle morti dei due pazienti.