Macomer: muso duro tra maggioranza e opposizione sulla gestione dei rifiuti

Sonia

Macomer: muso duro tra maggioranza e opposizione sulla gestione dei rifiuti

giovedì 08 Marzo 2018 - 10:55
Macomer: muso duro tra maggioranza e opposizione sulla gestione dei rifiuti

Un momento della seduta consiliare di Macomer (foto P.G. Vacca)

Tra “le gatte da pelare” che la futura amministrazione comunale dovrà affrontare  c’è, senza dubbio, la questione della nettezza urbana e dello smaltimento.

Nell’ultima riunione del consiglio, tanto per cambiare piena di polemiche e scambi di accuse, il tema ha occupato un grande spazio.

La consigliera di opposizione Rita Atzori  ha richiesto di intervenire su una polemica avuta con il sindaco Antonio Succu legata ai  dati epidemiologici sull’inceneritore. Sospeso per un po’ il consiglio,  Succu non ha ritenuto ci fossero gli estremi per una replica. Lo scontro, perché oramai  ogni discussione è tale, è ripreso sulla TARI.

La minoranza attacca accusando la giunta di aver scaricato sui cittadini importi di gran lunga superiori al costo reale dei servizi. Soprattutto dal 2016, quando il comune ha ipotizzato oneri di raccolta e trattamento rifiuti pari a 650.000 euro, inserendoli nel piano finanziario della TAR, quando in realtà i costi sono stati di 400.000.

Il tutto, (sempre per la minoranza), con gravi carenze sul servizio di raccolta. La maggioranza, al contrario, risponde che sulla TARI Macomer è tra i comuni virtuosi poiché, nonostante una circolare prevedesse la tassazione delle pertinenze, anche se poi dichiarata illegittima, queste ultime non sono state tassate e l’imposta  è rimasta invariata.

Altro tema di scontro l’addizionale IRPEF:  per la minoranza non ci sarebbe motivo di un’ulteriore aumento, iniziato nel 2014,  per far fronte ai debiti fuori bilancio risolvibili con l’accensione di un mutuo. L’aumento doveva essere eliminato dal 2016 e inoltre l’addizionale, nel territorio, è applicata solo a Macomer.

Secondo la maggioranza, invece, l’addizionale IRPEF diminuirà di 50.000 euro, sommandosi ai 36.000 del 2017, andando a vantaggio delle classi più deboli. L’attacco dell’opposizione consiliare si basa sul fatto che le tasse contribuiscano allo spopolamento della città, soprattutto la TASI  applicata all’aliquota massima. Su quest’ultima, la maggioranza ha sostenuto che il gettito ricavato dai cittadini non copre neanche la metà delle spese per garantire i servizi, in quanto l’amministrazione ha effettuato numerosi interventi sulle strade e che, dopo tanto, si è riusciti a procurare un finanziamento per via Sicilia.

Pier Gavino Vacca © Tutti i diritti riservati 

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