Politiche 2018: file, ritardi, schede sbagliate. Alle 12,00 percentuale di votanti prossima al 20%

Salvatore

Politiche 2018: file, ritardi, schede sbagliate. Alle 12,00 percentuale di votanti prossima al 20%

domenica 04 Marzo 2018 - 14:44
Politiche 2018:  file, ritardi, schede sbagliate. Alle 12,00 percentuale di votanti prossima al 20%

Nuoro, fila al seggio per le Politiche 2018 (foto S.Novellu)

Quanto riscontrato in vari seggi nuoresi questa mattina rispecchia la situazione nazionale delle urne: elettori in coda per votare, presidenti di seggio e scrutatori nervosi per le novità introdotte quest’anno nelle modalità di voto.

Nuoro, operazioni di voto (foto S.Novellu)

Nuoro, operazioni di voto (foto S.Novellu)

Le lunghe code sono dovute, in particolar modo, specialmente il tagliando antifrode che obbliga gli scrutatori prima a registrare ogni singola scheda per la Camera e per il Senato nel registro dei votanti e poi a strappare il tagliando dalle scheda prima di inserirla nell’urna.

Nuoro, operazioni di voto (foto S.Novellu)

Nuoro, operazioni di voto (foto S.Novellu)

AFFLUENZA DEI VOTANTI IN SARDEGNA: alle 12 si è recato alle urne il 18,3% degli aventi diritto, mentre nel 2013 il dato era del 12,4%. nella provincia di Cagliari il dato più alto con il 19,26%, segue Nuoro con il 18,84%, quindi Sud Sardegna con il 19,64, quindi Oristano con il 17,44% e poi Sassari con il 17,39%. Il dato sardo è in linea con quello italiano anche se la media di affluenza nel Paese sfiora il 19,3%.

Nuoro, fila al seggio per le Politiche 2018 (foto S.Novellu)

Nuoro, fila al seggio per le Politiche 2018 (foto S.Novellu)

Problemi si sono registrati soprattutto a Palermo: sono state ristampate nella notte le schede elettorali di 200 sezioni dove, per un errore nella perimetrazione dei collegi da parte del Comune, erano stati inseriti dei candidati di un altro collegio. Le schede sono state poi ridistribuite nei seggi che hanno aperto le operazioni di voto con ritardo tra le proteste degli elettori. Lunghe file si stanno registrando ai seggi, in particolare a Roma e Milano, aperti in tutta Italia da questa mattina alle 7 per accogliere i 46 milioni di elettori chiamati ad eleggere i componenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati e i Consigli regionali di Lombardia e Lazio. I primi dati relativi all’affluenza alle ore 12 si attestano sul 19% dei votanti, dato in crescita rispetto alle Politiche del 2013 quando però si votò su due giorni.

Nuoro, fila al seggio per le Politiche 2018 (foto S.Novellu)

Nuoro, fila al seggio per le Politiche 2018 (foto S.Novellu)

Nessun rallentamento nella sezione dove ha votato alle 8.30 il presidente Mattarella. Problemi analoghi risolti nella notte a Mantova: i seggi hanno quindi aperto regolarmente alle 7. Casi di schede con nomi dei candidati sbagliati si sono registrati anche nella Capitale e in Piemonte: in un seggio di Roma, il 2167 di Via Micheli 29 a Roma (nel quartiere Parioli) la presidente di seggio ha aperto e vuotato l’urna mettendo in una busta i voti degli elettori espressi fino a quel momento, 36, utilizzando le schede sbagliate, assicurando che gli elettori sarebbero stati ricontatti per spiegare il problema e farli rivotare. Situazione analoga nel collegio di Rivolta Bormida e Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria. Delle schede sbagliate ci si è accorti dopo 40 voti: a quel punto le operazioni di voto sono state sospese per un paio di ore nell’attesa che arrivassero le schede giuste e dopo l’autenticazione, si è ripreso a votare. Lunghe file anche per arrivare a Castelnuovo di Porto, vicino Roma, dove avverrà lo spoglio delle schede degli italiani che hanno votato all’estero.

La Farnesina ha comunicato che sono giunte tutte le schede dai 200 uffici del Ministero all’estero dove i nostri connazionali hanno votato. Non é mancato neanche chi è stato denunciato per violazione della legge sulla sicurezza del voto per aver scattato con il cellulare una foto alla scheda mentre si trovava all’interno della cabina elettorale. È successo stamane a Pioltello, nell’hinterland milanese. Hanno votato nelle rispettive città molti leader politici.

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