Nuoro. L’anfiteatro Fabrizio de Andrè è chiuso da otto anni. Riapertura nel 2019?

Sonia

Nuoro. L’anfiteatro Fabrizio de Andrè è chiuso da otto anni. Riapertura nel 2019?

venerdì 23 Febbraio 2018 - 08:00
Nuoro. L’anfiteatro Fabrizio de Andrè è chiuso da otto anni. Riapertura nel 2019?

Nuoro, panoramica dell'Anfiteatro (foto S.Novellu)

In ballo ci sono 1 milione e 500 mila euro di lavori

L’11 gennaio del 2009 i riflettori della musica nazionale brillavano su Nuoro e sul suo anfiteatro. In occasione del decimo anniversario della morte di Fabrizio de Andrè, la splendida struttura di via Veneto si apprestava a essere intitolata al famoso cantautore genovese e in programma c’era un grande evento. Una festa importante per la città, che nel luglio del 1998 aveva ospitato uno degli ultimi concerti dell’amatissimo Faber, durante il tour “Anime Salve“.
L’amministrazione comunale dell’epoca, guidata da Mario Zidda, aveva pensato a tutto. Anche a un monumento al musicista, realizzato in acciaio e alto più di tre metri. Una stele raffigurante da una parte il profilo di De Andrè, con la chitarra in mano, e dall’altra un verso della canzone “Il suonatore Jones”. 
Nuoro, panoramica dell'Anfiteatro (foto S.Novellu)

Nuoro, panoramica dell’Anfiteatro (foto S.Novellu)

Per i visitatori un richiamo forte. La prima cosa che avrebbero visto entrando all’interno dell’anfiteatro e l’ultimo ricordo da portare a casa alla fine di ogni spettacolo. Intorno il panorama mozzafiato dei monti di Oliena e del massiccio calcareo che de Andrè, ricordando i quattro mesi del sequestro, ribattezzò Hotel Supramonte. 
C’èra una voglia di riscatto quel giorno, di fare i conti con il passato. La volontà di pagare un debito mai del tutto saldato con un uomo che amava la Sardegna come la sua Liguria. Il tentativo di restituire al cantautore scomparso una parte di ciò che l’isola gli aveva rubato durante la prigionia, passata sui monti del Nuorese con la sua Dori Ghezzi.
Durante quelle ore di gioia, nove anni fa, nessuno avrebbe potuto immaginare il seguito della storia. Né il pubblico presente alla celebrazione e neppure le istituzioni e gli artisti intervenuti per rendere omaggio all’uomo, al musicista, al poeta.
«L’intitolazione dell’anfiteatro è un’idea coltivata da tanto tempo ed è un atto di civiltà, un debito di riconoscenza. Nuoro è debitrice a Fabrizio de Andre», aveva sottolineato il sindaco Zidda, aprendo la cerimonia di inaugurazione. Lui ha sempre amato questa nostra terra, ci ha vissuto, ne conosceva i colori, i paesaggi, ne amava la musica, il cibo. Tutto ciò che agli occhi degli altri ci rende speciali lui lo conosceva molto bene».
Il cantautore genovese conosceva i pregi isolani e conosceva fin troppo bene anche i difetti. Ma chissà cosa direbbe Faber sapendo in quali condizioni versa oggi l’anfiteatro barbaricino che porta il suo nome. Una struttura da cinque mila posti a sedere, fiore all’occhiello degli spazi all’aperto cittadini e spazio di rilievo per concerti di livello nazionale e internazionale. Fino al 2010. E poi? Arrivano urgenti lavori di messa in sicurezza, la chiusura e l’abbandono.
Nuoro, panoramica dell'Anfiteatro (foto S.Novellu)

Nuoro, panoramica dell’Anfiteatro (foto S.Novellu)

Uno, due, tre, quattro, cinque… Gli anni passano e le erbacce crescono. Nessuno sembra avere i denari per mettere in campo azioni utili a far tornare il pubblico sulle gradinate. Non mancano le polemiche dei cittadini inviperiti. La politica segue i suoi ritmi e intanto i giorni non si fermano. Arriva la giunta guidata da Alessandro Bianchi e poco succede. Poi nuove elezioni e nuovo esecutivo. Alla fine del 2015, finalmente, da Palazzo Civico arriva il tanto atteso annuncio: l’amministrazione capitanata da Andrea Soddu mette sul piatto 1 milione e 500 mila euro di fondi arrivati dalla Regione.

«Contiamo di restituire alla città questo spazio fondamentale per lo svolgimento di importanti manifestazioni e attività culturali nel minor tempo possibile», diceva oltre due anni fa l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Belloi.

In ballo c’è un intervento consistente, finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico e al miglioramento delle strutture già esistenti. Tutto per poter ridare a cittadini di Nuoro uno dei suoi spazi più frequentanti. Ma il tempo continua a scorrere e la polvere sul monumento dedicato a de Andrè si deposita inesorabile. Sono passati circa otto anni dall’ultimo spettacolo. Davvero troppi.

Nuoro, panoramica dell'Anfiteatro (foto S.Novellu)

Nuoro, panoramica dell’Anfiteatro (foto S.Novellu)

«Oggi questa struttura è lasciata a se stessa – tuona Paolo Pirisi, esponente del movimento federazione Verdi. Eppure con quella capienza, in una città moderna, l’anfiteatro dovrebbe contenere spettacoli di carattere internazionale. Nuoro oltre a essere un capoluogo di Provincia è al centro del Mediterraneo. Gli spettacoli ben riusciti creano indotto e benessere sociale».

Difficile dargli torto. Ma che ne è stato dei soldi stanziati oltre due anni fa? L’assessore Belloi rassicura: «Siamo dentro il cronoprogramma che ci siamo proposti. Entro il 2019 l’anfiteatro di via Veneto sarà di nuovo operativo».

Al momento si lavora al progetto. Alla fine dell’anno scorso, la giunta Soddu ha pubblicato un bando da 177.493,52 euro, al netto di IVA e oneri previdenziali, per «l’affidamento dei servizi di progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva, esecutiva, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza (in fase di progettazione ed esecuzione) dei lavori di “completamento delle opere per la mitigazione del rischio frana nel centro abitato di Nuoro – intervento di consolidamento e sistemazione del fenomeno franoso verificatosi presso l’anfiteatro comunale “Fabrizio De Andrè” di Nuoro».

Dalla fine del 2015 a settembre 2017, evidenzia Belloi, «gli uffici tecnici hanno messo a punto il documento preliminare alla progettazione (DPP) e hanno provveduto a scrivere il bando di gara per la messa a punto del progetto. Ora siamo in fase di aggiudicazione. Le imprese che partecipano sono nove. La composizione della giuria è stata formalizzata pochi giorni fa (il 25 gennaio ndr) e ora stiamo passando alla fase conclusiva dell’iter. Entro l’anno contiamo di far partire i lavori di messa in sicurezza».

Per concludere il tutto, come detto, entro il 2019. A dieci anni esatti dall’intitolazione della struttura a Fabrizio de Andrè, e a venti dalla morte del musicista, l’anfiteatro di Nuoro sarà finalmente rimesso in piedi. Sempre che i soldi a disposizione siano sufficienti e il tempo basti per fare tutto.

Nel frattempo, il Festival regionale del folclore 2018, che chiude la tradizionale sagra del Redentore con l’esibizione dei migliori gruppi folk isolani, anche per quest’anno dovrà trovare una location alternativa a quella dell’anfiteatro Fabrizio de Andrè.

Sabrina Fara

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